POLITICA
Il ‘de profundis’ dell’Italia dei Valori nel Sannio
Ascolta la lettura dell'articolo
E’ un agitarsi frenetico attorno ad un centro mobile, quello del centrosinistra sannita in questo periodo. Ne è prova la, dura, nota con cui Angelo Maria Cammarano, della direzione provinciale di Italia dei Valori, stigmatizza proprio quanto sta accadendo all’interno del suo partito, nel Sannio: “Di certo non erano questi i presupposti con i quali abbiamo celebrato il nostro congresso provinciale e deciso di costruire un partito moderno ed aperto a tutti. Ciò che vedo è un partito gestito ancora in forma ‘commissariale,’ al solo fine di continuare a garantire immeritati riconoscimenti personali, un partito che impedisce ai suoi aderenti di discutere di politica è un partito che non esiste, un partito che vuole prendere decisioni unilaterali senza discutere, soffocando il dibattito interno, è un partito autoreferenziale”.
”Assisto con rabbia – continua Cammarano – a una lenta ed inesorabile auto-delegittimazione da parte di persone tristi e vuote che non si accorgono che, con il loro ruolo di comparsa o prestanome, portano il partito fuori dai problemi reali. Ostinarsi a tenere insieme una classe di fedelissimi, pronti a rimanere nella mediocrità, interessati più a mantenere lo status quo di piccoli protagonisti, piuttosto che mettersi in discussione e concorrere alla crescita dell’IDV è deprimente. Zoino, quale segretario provinciale, non esita a parlare a dichiarare: il partito ha deciso… la posizione del partito è … Ma con chi lo ha stabilito ? Con chi ne ha discusso se dal giorno del Congresso non ha convocato una sola riunione della Direzione provinciale? Se partecipa, da quanto apprendo sulla stampa, a riunioni senza interfacciarsi con i diretti riferimenti? Che è presente sulla stampa solo per dare voti a questo o quell’amministratore? Che finora non ha assunto (o meglio, non lo hanno autorizzato ad assumere) alcuna iniziativa se non quella di promuovere o bocciare amministratori che, guada caso, sono giudicati più per gli incarichi che dispensano piuttosto che valutati su elementi su cui il nostro partito pone particolare “attenzione”.
Sono tuttavia certo che siffatta azione politica ha un solo scopo: determinare l’allontanamento di chi dissente, per restare soli a negoziare posizioni personali. Le recente storia locale conferma questa tesi”.