Valle Caudina
“Non siamo violenti”, i lavoratori su quanto accaduto dopo il consiglio comunale

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Il Comitato del lavoro, in una lettera inviata alla nostra redazione, spiega quando accaduto dopo le decisioni assunte dal consiglio comunale di Montesarchio. In quella circostanza si registrarono tensione e toni alti, furono anche lanciati dei fumogeni, ma i lavoratori tengono a precisare che non sono dei violenti.
“Cari Concittadini,
chiediamo scusa se qualcuno di noi ha attuato una forma “poco elegante” di protesta ma è stata dettata solo dalla rabbia: individuare la soluzione ai problemi e vederla sfuggire per interessi politici è frustrante!
Vi chiediamo di non dare retta a chi vuole definirci dei violenti.
Nessuno si è fatto male e nulla è stato rotto. Le forze dell’ordine erano presenti e crediamo che se fosse stato commesso qualcosa di illegale e violento sarebbero intervenute. Ci conoscono, ci incontrano tutti i giorni quando andiamo a lavorare e sanno che qualche urla e due fumogeni (portati per festeggiare goliardicamente in caso di esito positivo) non sono sufficienti per identificarci come criminali o teppisti. Abbiamo sempre dimostrato di non essere violenti e mai lo saremo! Non strumentalizzate la nostra protesta!
Cari Giuseppe Cecere, Antonio Tinessa, Michele Tangredi, Fulvio Dello Iacovo, Antonio Di Blasio, Alfredo Abate, Marcella Sorrentino, Giuseppe Mauriello, Luigi Pedicini, Vi scriviamo per esprimere tutto il nostro disappunto e disgusto per il vostro atteggiamento in occasione del Consiglio Comunale aperto tenutosi giovedì 4 aprile.
Non perdete occasione per dichiarare alla stampa di essere solidali con il nostro problema lavorativo e che siete dalla nostra parte. E lo avete fatto anche durante il Consiglio Comunale aperto. Chiacchiere, solo chiacchiere! Promesse e basta.
Dopo l’Invito a rivedere i procedimenti attuati dal Comune (Onorevole Umberto Del Basso De Caro) l’indirizzo su come trovare una soluzione perché nei poteri del Consiglio Comunale Onorevole Erminia Mazzoni), gli interventi in difesa del diritto al lavoro (Aprea per la CGL, Petrillo per la CISL e Bosco per la UIL)
5 ore in trepidante attesa di concrete rassicurazioni sul nostro futuro lavorativo.
Quando ormai gli esponenti politici e sindacali erano andati via, avete rifiutato la proposta del consigliere Giuseppe (Bepy) Izzo che vi invitava a rilasciare l’indirizzo politico per la concessione delle certificazioni richieste e inoltre chiedeva il riesame degli atti ai soli fini conoscitivi perché, come lui, quasi tutti i Consiglieri avevano dichiarato di non essere abbastanza informati sulla questione. Tale proposta, se approvata, poteva fare finalmente chiarezza su tutta la vicenda.
Chiediamo a tutta la Cittadinanza: Perché si vota contro la proposta di fare luce sulla vicenda? L’indirizzo politico rilasciato all’unanimità sarà il solito modo “elegante” per declinare la responsabilità? Non è vergognoso se siamo arrivati a questo punto? Questa non è solidarietà, questa è cattiveria allo stato puro. Eravate chiamati ad assumere un atto di responsabilità, invece avete dimostrato cinica indifferenza ai nostri problemi e ai rischi che incombono sul benessere della cittadina.
Ci preme invece ringraziare chi, avendone il potere, ha tentato di difendere il diritto al lavoro ed alla dignità di 200 famiglie: Antonio Lanzotti, Giuseppina Crisci, Giuseppe (Bepy) Izzo, Giovanni Campobasso, Antonio De Mizio, Alberto Crispo, Antonio Colantuoni.”