Fortore
Disagi trasporti nel Fortore. Il Comitato Tpl risponde all’Etac e chiede l’intervento della Provincia

Ascolta la lettura dell'articolo
“Il 2013, sul versante del trasporto pubblico locale nel Fortore, si è presentato allo stesso modo di quello appena trascorso, ossia all’insegna delle soppressioni di corse. Se infatti qualche barlume di luce sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) palesarsi all’orizzonte per quanto riguarda il problema del rinnovo degli abbonamenti dell’azienda Etac srl, sollevato nei mesi scorsi, è notizia di questi giorni la soppressione del collegamento San Bartolomeo in Galdo – Campobasso a decorrere dal 1 febbraio 2013, gestito dalla stessa azienda”. Inizia così la lunga nota del Comitato Tpl Fortore, che denuncia ancora una volta i grandi disagi relativi alla questione “abbonamenti” e alla soppressione del collegamento San Bartolomeo in Galdo – Campobasso.
“L’ interruzione di questo collegamento, verso Campobasso, per gli utenti di San Bartolomeo ma anche di Baselice e Foiano Val Fortore, – scrive il Comitato – è una perdita enorme. Usare il termine “collegamento” è forse un po’ azzardato perché fa pensare a più corse che collegano il capoluogo molisano a queste zone del Fortore, in realtà si tratta di 2 sole corse andata e ritorno, ma che rappresentano per studenti universitari, di scuole medie superiori, lavoratori nonché persone che giornalmente si spostano per motivi di salute verso le strutture sanitarie di Campobasso, l’unico mezzo di trasporto se si esclude l’auto privata.
Per gli abitanti dei centri dell’alto Fortore lavorare, studiare o usufruire di prestazioni mediche a Campobasso piuttosto che nel capoluogo della Provincia di cui si è parte, è una scelta quasi obbligata data l’allocazione geografica e i collegamenti esistenti con Benevento gestiti sempre dall’ Etac, considerando orari e tempi di percorrenza. Il collegamento con Campobasso non usufruisce di contributi pubblici, è una linea interregionale dunque non di competenza della Provincia ma i paesi interessati sono pur parte della provincia beneventana; l’azienda afferma che non riesce da sola a coprire i costi con le entrate derivanti dagli introiti di abbonamenti e biglietti, soprassedendo sulla correttezza dei tempi scelti per sospendere la corsa, a metà anno accademico e scolastico, il problema resta.
Ed è un problema che riguarda il Fortore tutto, ed è in questa ottica che si deve cercare una soluzione, solo attraverso una ridefinizione del sistema trasporti nelle nostre zone si può pensare a trovare una soluzione che non sia solo estemporanea ma risolutiva. La Provincia in quanto ente affidatario del servizio di trasporto pubblico locale, e garante dell’efficienza della gestione dello stesso deve assumere un ruolo determinante, insieme a tutti i Comuni del Fortore, perché ora il problema è su San Bartolomeo, Baselice e Foiano domani sarà su un altro centro del Fortore.
Noi in qualità di comitato sosterremo le iniziative che si porranno in essere in tal senso. L’ Etac afferma di non essere un ente di beneficenza ma un’azienda privata, che ragiona in termini di costi e di ricavi, ma se la componente dei ricavi su cui si fa affidamento sono solo i contributi pubblici non si prospettano tempi floridi per l’azienda. Probabilmente una diversificazione dei servizi offerti più adatta alle esigenze degli utenti potrebbe avere un effetto positivo sul volume dei ricavi. È così che ragionerebbe un’azienda “privata” non solo nella struttura giuridica.
Per quanto riguarda il problema del rinnovo mensile degli abbonamenti si è riscontrata innanzitutto la presa di coscienza di alcuni sindaci, che essere costretti a fruire di un unico punto vendita presso la sede Beneventana dell’azienda, crea non pochi problemi agli utenti, legati tra l’altro agli orari di apertura dello sportello coincidenti con quelli di attività scolastiche e lavorative, e all’allocazione dello stesso non raggiungibile da mezzi pubblici. Se le problematiche legate ad una siffatta struttura organizzativa interna dell’azienda, per anni non si sono palesate, perché erano gli autisti dell’azienda a farsi carico del rinnovo mensile degli abbonamenti, pur non essendo demandati a tale compito per ammissione della stessa azienda, queste sono emerse quando 3 mesi fa gli operatori di esercizio dell’azienda hanno deciso di non espletare più tale attività.
La cosa non meraviglia in quanto è evidente che prevedere un unico punto vendita per un territorio servito vasto come il medio ed alto Fortore non si può certo considerare espressione di efficienza organizzativa, tant’è che difficilmente si troverà un’azienda con caratteristiche simili all’ Etac (per territorio servito e numero utenti annui) che presenti una situazione similare.
Come si diceva alcuni sindaci preso atto della situazione si stanno muovendo, in particolare il Sindaco di San Bartolomeo in Galdo, il Sindaco di Pago Veiano, e il Sindaco di San Marco dei Cavoti. Quest’ultimo ha dato la sua disponibilità a contattare tutti i suoi colleghi del centri del Fortore interessati per concordare una soluzione comune da sottoporre all’azienda. Lo stesso procuratore dell’Etac, Ing.re Chianello, in un’ intervista rilasciata alla stampa ha prospettato una possibile soluzione del problema, in un impegno dei diversi comuni interessati a farsi carico del rinnovo degli abbonamenti con modalità da concordare. Siamo ben lontani dalla soluzione del problema ma è pur sempre un passo in avanti, che si spera possa sfociare nel breve in risultati concreti”.