Scuola
Occupazione scuole. Dopo la denuncia, Lonardo propone Consiglio Provinciale e Comunale congiunto per ascoltare gli studenti

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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal presidente dell’Asia Benevento, Lucio Lonardo, in merito all’occupazione delle scuole. Nei giorni scorsi Lonardo aveva sporto denuncia a seguito dell’occupazione del Liceo Scientifico “Rummo” per interruzione di pubblico servizio. Nel testo il presidente Asia propone l’indizione di un Consiglio Provinciale e Comunale congiunto per raccogliere le motivazioni degli studenti.
“A seguito della mia denuncia agli organi competenti per l’occupazione del Liceo Scientifico Rummo di Benevento, effettuata nell’esercizio della mia patria potestà prefigurando una interruzione di pubblico servizio, ho incontrato una delegazione del movimento studentesco, di sindacati e di personale docente presso l’Istituto per geometri Galileo Galilei per un confronto delle rispettive posizioni: confronto che, a parer mio, si è svolto in un clima di grande cordialità e accoglienza con risultati che ritengono possano essere costruttivi già in un immediato futuro.
In premessa, personalmente, continuo a ritenere fondate le proteste per il ddl definito “norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche statali”, più sinteticamente ddl Aprea dal nome di una ormai exparlamentare,in primis perché non condivido l’introduzione dei privati all’interno della scuola pubblica, previsto a fini economici di sostegno per le attività ma anche con conseguenti poteri decisionali e, secondariamente, perchè esclude l’organo studentesco da ogni potere decisionale in sede di consiglio.
Detto questo, mi sento di esprimere la condivisione della protesta nei contenuti ma non nelle fome adottate, in quanto si è scelto di mascherare le giuste motivazioni della protesta con un atto di forza a sua volta mortificante per la scuola in quanto la svillisce nella propria azione istituzionale tra l’altro con un impatto negativo sull’opinione pubblica che mal digerisce le turbative di ordine pubblico.
Questi ragazzi però sono indotti all’errore anche perchè sono stati lasciati soli in queste giuste rivendicazioni e l’ignavia della società civile dovrebbe pesare come un macigno sulle nostre coscienze.
Ritengo pertanto indispensabile, e mi rivolgo in questo caso agli amministratori della res pubblica, indire un congiunto Consiglio Provinciale e Comunale aperti alla deputazione Regionale e Nazionale locale e soprattutto al movimento studentesco affinchè la politica, messa da parte dal governo tecnico, faccia sue, qualora condivise, le motivazioni degli studenti magari con la stesura di un documento condiviso da presentare all’Organo legislativo competente e, perchè no, al Capo dello Stato.
Si può uscire da questa impasse in maniera condivisa solo salvaguardando i principi di discussione, democrazia e partecipazione facendo di questa protesta un laboratorio di costruzione per un’alternativa a diktat imposti dall’alto grazie ad una espressione, finalmente libera, dei saperi”.