Salute
Ospedale “Rummo”, i primari chiedono continuità nell’azione amministrativa

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La anomala situazione nella quale si trova di fatto l’Azienda Ospedaliera “Rummo”, a seguito della decisione del Consiglio di Stato, che si è pronunciato negativamente in merito ai requisiti utili a ricoprire l’incarico di Direttore Generale dell’avv. Nicola Boccalone, ha spinto i primari ed il personale del comparto a stilare un documento per chiedere la continuità amministrativa.
“La nostra Azienda, a seguito della scadenza del contratto di Rosario Lanzetta, – si legge nel comunicato – è già stata di fatto commissariata per circa un anno. Un periodo troppo lungo per un ospedale che ha la necessità di essere al passo con i tempi e di rispondere sempre più alla pressante richiesta di buona sanità. Ora che l’azione vulcanica del manager Boccalone ne aveva finalmente rilanciato la gestione attraverso un progetto organico e complesso, il timore è che tutto venga bloccato.
È indispensabile, a nostro avviso, – continua la nota – salvaguardare i progetti di ristrutturazione che la direzione di Nicola Boccalone aveva messo in essere: gli ambulatori e l’Alpi, la BioBanca, i lavori di rifacimento relativi all’art. 20, che erano fermi da lungo tempo, tanto per citare alcuni esempi.
Peraltro, l’Azienda soffre anche della situazione del personale precario che, ricordiamo, vedrà scadere i propri contratti, ancora una volta, il prossimo 31 dicembre. Si prospettano, quindi, mesi di gestione difficile considerando che siamo a fine anno e che è indispensabile procedere ad alcuni adempimenti burocratici che, in caso di decadenza di Boccalone, sarebbe veramente difficile portare a termine, compromettendo non solo la gestione quotidiana, ma anche il riordino che si stava alacremente realizzando.
In pratica, – prosegue il comunicato – il nostro timore è che la macchina burocratica, ancora una volta, penalizzi l’operato di medici, infermieri e personale amministrativo e questa spiacevole evenienza si ripercuoterebbe sull’utenza.
Ma il maggiore timore è che la mancata continuità gestionale preluda ad un commissariamento dell’azienda proprio in un momento critico della regione che, in tema di spending review, vede l’imminente applicazione di tagli indiscriminati alle strutture ospedaliere. Nel caso specifico, solo chi conosce veramente l’azienda può evitare quei tagli lineari che comprometterebbero ulteriormente il Rummo conducendolo verso un vero e proprio declassamento in semplice Presidio Ospedaliero.
È nostra premura, quindi, – concludono i primari – chiedere che venga garantita, nel prosieguo dell’azione avviata dal management aziendale, una convinta continuità di gestione e che nessun servizio venga cancellato”.