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Rifiuti napoletani a Sant’Arcangelo, un coro di no si alza dal Sannio

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Sulla decisione di Caldoro di invadere la discarica di Sant’arcangelo Trimonte, un coro di no si sta alzando nel sannio tra questi registriamo alcune prese di posizione tra cui Aniello Cimitile che dichiara: “Non so chi abbia suggerito all’on.le Caldoro la folle idea di autorizzare lo scarico di flussi aggiuntivi di spazzatura nella discarica di S. Arcangelo Trimonte; mi sorprende che il Presidente l’abbia fatta propria senza aver nemmeno sentito chi ha in gestione l’impianto. La decisione assunta è incompatibile con lo stato della discarica che è a rischio frana ed alla vigilia dell’inizio dei lavori di consolidamento e stabilizzazione; i flussi aggiuntivi corrono il rischio di pagare l’emergenza a Napoli con una catastrofica crisi a Benevento. La decisione è inoltre in totale contrasto con il Piano dei Rifiuti della Provincia di Benevento su cui è fondata la provincializzazione del ciclo dei rifiuti che è in avanzata fase di esecuzione, anche per rispettare impegni e tempi derivanti da leggi vigenti. Ci chiediamo se qualcuno ha spiegato all’on.le Caldoro che con la decisone assunta si assume anche la responsabilità di rendere impraticabile ciò che abbiamo programmato e avviato in esecuzione. Infine, dobbiamo rilevare siamo di fronte ad una decisone che scarica costi imprevedibili sui contribuenti sanniti: infatti la messa in crisi della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte o, semplicemente, l’accelerazione del suo esaurimento comporterebbe la necessità di altri impianti ed interventi di ulteriore e devastante impatto ambientale ed i cui costi sarebbero totalmente scaricati sui cittadini della nostra provincia sannita che già stanno assistendo ad un notevole aumento della Tarsu. Non è nostra intenzione aprire una crisi nei rapporti istituzionali e di cooperazione con la Regione Campania, ma ci opporremo a questa decisione con tutti i nostri mezzi”.
Intanto una prima iniziativa è una letera inviata all’on. Colasanto presidente della commissione ambiente in cui Cimitile scive: “Gentile Presidente, avendo appreso che Ella ha convocato la Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Campania per martedì 26 ottobre 2010 per discutere sui conferimenti straordinari di rifiuti in Sant’Arcangelo Trimonte, desidero assicurarle di aver particolarmente apprezzato il gesto. Nel ringraziarla di tanto, mi permetta tuttavia farLe rispettosamente osservare che la data da Lei indicata appare troppo in là nel tempo, rispetto alle preoccupazioni vivissime e motivate che si sono innescate in noi nell’apprendere la notizia dei conferimenti straordinari di rifiuti in una discarica assolutamente insicura. Sembrerebbe, peraltro, che la data da Lei indicata i conferimenti dovrebbero essere già stati ultimati: pertanto, La pregherei di voler esaminare la possibilità di anticipare la predetta riunione al più tardi a giovedì prossimo, 21 ottobre. In attesa di un suo cortese riscontro, Le invio distinti saluti. Il Presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile”.
Per Carmine Valentino assessore provinciale alle attività produttive, “Quella dell’on. Stefano Caldoro di conferire i rifiuti a Sant’Arcangelo Trimonte è una decisione di una straordinaria gravità. Essa equivale a radere al suolo la credibilità ed il nome stesso delle aree interne sannite quali zone di produzioni agricole di eccellenza. Con questa decisione si rende irreversibile la crisi attuale dell’intero comparto. La forte vocazione agricola del Sannio beneventano è già oggi ampiamente compromessa, tra l’altro, dalle ricorrenti decisioni di questi ultimi anni, sempre temporanee e straordinarie, di fare del beneventano lo sversatoio delle immondizie di Napoli: quali credibilità di fronte alla Unione Europea avranno i nostri progetti di intervento di tutela e valorizzazione del comparto agricolo? Cosa potremo rispondere alla domanda sulla tracciabilità dei nostri prodotti e sulla salubrità dei nostri territori? Come possiamo valorizzare i nostri territori in queste condizioni? La decisione della Regione Campania distrugge inoltre alla base ogni sforzo che la Provincia di Benevento sta ponendo in essere per uscire in termini concreti dalla crisi rifiuti e crea le premesse per un disastro ambientale nel Sannio: anche le pietre sanno infatti che la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte è assolutamente insicura già oggi. Non possiamo in alcun modo accettare, né come Istituzioni, né come forze politiche, né come cittadini una decisione come quella della Regione Campania”.
Giovanni La Motta Amministratore dell’E.P.T. di Benevento, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Mi lascia perplesso la decisione del Governatore della Campania Stefano Caldoro di adottare un provvedimento urgente per fronteggiare la nuova emergenza rifiuti che penalizza ingiustificatamente Benevento ed il Sannio.Prima di tutto ciò, avremmo gradito una sua visita ufficiale a Sant’Arcangelo Trimonte per valutare personalmente la situazione. A questo punto è necessario che tutti si oppongano ad una scellerata ed assurda decisione della Regione Campania che ancora una volta danneggia il Sannio, la cui morfologia va preservata dal punto di vista naturalistico e paesaggistico e non aggredita e contaminata”.
Sull’argomento, l’on Costantino Boffa dichiara“La Regione Campania, dinanzi alle prevedibili difficoltà relative alla gestione del ciclo dei rifiuti, chiede al Sannio di pagare un ulteriore prezzo per le responsabilità di altri. Il Governo nazionale, fino a qualche mese fa, aveva sbandierato la risoluzione del problema rifiuti in Campania mentre in realtà non aveva adottato nessuna misura strutturale per definire, una volta per tutte, il ciclo completo dei rifiuti, limitandosi ad interventi di lifting incapaci di affrontare e risolvere i nodi centrali della questione. Un gioco di prestigio mal riuscito ed oggi, con le discariche in via di esaurimento, riemerge nuovamente il problema, come da noi più volte preannunciato. L’ordinanza del presidente Caldoro è sbagliata sia nei contenuti perché non si può scaricare sul territorio regionale una crisi generata esclusivamente dall’area napoletana, sia nel metodo perché si compie una scelta tanto importante senza alcuna concertazione con i comuni interessati e soprattutto con le Province. Un atto di imperio che provocherà più problemi di quanti ne potrà risolvere. C’è da rimanere davvero sconcertati dinanzi a tale superficialità”.
“Il Sannio in termini di solidarietà regionale ha già dato. Lo ha fatto prima con Montesarchio che per anni ha ospitato rifiuti provenienti da Napoli ed ora con Sant’Arcangelo Trimonte, un impianto che ‘versa in condizioni di precarietà e staticità preoccupanti, per fronteggiare le quali stanno per partire imponenti lavori per la messa in sicurezza”.
“Non si può caricare ancora una volta il peso di un’emergenza prodotta da altri sul nostro territorio, anche perché in tema di gestione del ciclo dei rifiuti si è deciso di affermare il principio della provincializzazione e dunque spetta alla Provincia di Napoli sobbarcarsi il carico di questa nuova emergenza. Al tempo stesso le altre Province, compresa quella di Benevento, così come stanno facendo, devono produrre un’accelerazione su quanto di propria competenza per affrontare efficacemente le crisi che ciclicamente si ripresentano. Occorre al più presto predisporre e approvare il piano provinciale dei rifiuti nel quale devono essere chiaramente definiti i problemi e le competenze in materia impiantistica, quelle relative alla raccolta e allo smaltimento che spettano ai Comuni, e indicare una o più discariche a servizio esclusivo della popolazione sannita. La stessa società provinciale, attraverso il suo piano industriale, deve al più presto diventare operativa su questi problemi. Ognuno di noi deve fare quanto di propria competenza per difendere il nostro territorio e dare una mano, a partire dalla programmazione di un moderno ciclo di rifiuti, evitando il rischio di rincorre sempre le emergenze”.
Il Senatore Mino Izzo, Presidente del gruppo PDL alla Provincia e Vicepresidente del Gruppo Parlamentare del Popolo della Libertà al Senato della Repubblica, nella sua dichiarazione, pur rendendosi conto delle motivazioni che hanno spinto il Presidente Caldoro ad emettere l’ordinanza di trasferimento dei rifiuti di Napoli nella nostra Provincia nonché in quelle di Avellino e di Caserta, dichiara: “di sentirsi profondamente addolorato per la decisione e che si adopererà, con convinzione, acchè il provvedimento ,che ha assolutamente carattere eccezionale, resti in vita solo per poche ore.
La nostra Provincia, di solidarietà ne ha espressa sinora già tanta all’epoca di Bassolino e non è possibile pagare ancora anche per l’inefficienza e l’inettitudine del Sindaco Iervolino e del centro sinistra che governa Napoli, e di qualche altro Sindaco irresponsabile”.
Domani conclude Izzo spiegherà in Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti le buone ragioni dei Sanniti ai colleghi ed al Sindaco di Terzigno, che sarà audito che la Provincia di Benevento non può più sopportare e subire l’incapacità di altri.
Per l’on. Erminia Mazzoni “Inevitabile la reazione dei Presidenti delle tre province colpite dalla deroga disposta dal Presidente Caldoro. Qualcuno doveva assumersi la responsabilità di una decisione difficile e il Governatore lo ha fatto”.
Così l’On. Erminia Mazzoni (Ppe-Pdl), Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento
Prima però che quanto disposto si tramuti in atto, è indispensabile fare chiarezza non tanto sui tempi, ma sulla valutazione delle criticità evidenziate, in particolare, sul sito di Sant’Arcangelo e su quello di Savignano, in relazione alla fragilità dei territori e alla necessità di una urgente messa in sicurezza dei siti, che confliggerebbe con l’ulteriore utilizzo.
Ritengo anche doveroso rendere pubblica la strategia complessiva, per documentare la effettività dell’annuncio secondo cui si tratterebbe di una operazione di brevissimo periodo (10 giorni) e una tantum.
Viviamo in proroga dell’emergenza da oltre dieci anni e i timori sono giustificabili, non possiamo permetterci ulteriori tensioni sociali e, soprattutto, non dobbiamo alimentare lo scontro.
Considero, dunque, l’iniziativa della Giunta regionale un atto dovuto, ma non esecutivo”.