Scuola
Il 22 ottobre si riunisce il primo coordinamento dei docenti sanniti

Ascolta la lettura dell'articolo
Lunedì 22 ottobre, alle ore 18:30, in via Firenze 1 a Benevento, si riunirà un primo coordinamento dei docenti di ruolo e precari del Sannio, per decidere le iniziative da intraprendere per dire no al decreto legge Aprea e al patto di stabilità che incrementa il monte orario settimanale di sei ore senza aumento salariale.
“Ancora tagli agli organici- dichiarano i componenti del coordinamento -.Otto anni di blocco sugli stipendi (con perdita dal 2006 del 25% del potere d’acquisto), senza più nemmeno l’indennità di vacanza contrattuale.
Un evidente disprezzo per il quotidiano lavoro dei docenti spinge la nostra classe politica e dirigenziale persino ad ipotizzare un aumento secco di sei ore di insegnamento settimanale, un’ipotesi assurda che non tiene assolutamente conto né di quello che significa insegnare, né della fatica intellettuale che questo comporta, sia in termini di preparazione di lezioni che di lavoro con gli studenti.
Se tale scriteriata ipotesi è stata partorita in base ad una logica puramente ragionieristica, ciò significa che essa ha come scopo solo lo smantellamento della scuola statale.
Come potranno infatti i Docenti (cui in pratica ormai si chiede di dover lavorare quasi gratis) sostenere almeno quarantotto-cinquanta ore effettive di lavoro a settimana, essere obbligati a correggere ogni anno centinaia di compiti e verifiche in più, a preparare molte più lezioni, a ricevere molti più genitori, a curare la crescita e l’educazione di molti più alunni, senza contare la moltiplicazione di riunioni e la partecipazione agli organi collegiali?
La nostra preoccupazione- proseguono i docenti – va soprattutto alla prossima trasformazione in legge del Ddl 953 (ex disegno di legge Aprea) sulla “Autonomia statutaria delle Istituzioni Scolastiche”: legge che molto probabilmente verrà varata, grazie all’inusitata armonia bipartisan tra partiti apparentemente avversi su tutto, tranne che sulla distruzione della Scuola Statale istituita dalla Costituzione.
Questa legge prevede la creazione di un «consiglio dell’Autonomia» al posto dell’attuale Consiglio d’Istituto, organo di indirizzo della scuola. Non ne farà più parte il personale non docente della scuola, al posto del quale troveremo invece «membri esterni, scelti fra le realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi, in numero non superiore a 2 […]» (art. 4), i cui dubbi criteri di individuazione hanno solo una certezza: un regalo di
potere ideologico e finanziario al localismo territoriale.
Per tutti questi motivi, che mettono a repentaglio la qualità della scuola pubblica, i docenti hanno deciso di scendere in campo e mobilitarsi assieme a studenti e famiglie per contrastare una scelta scellerata che distruggerebbe definitivamente la cultura di questo nostro Paese”.