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Si dimette il vicesindaco Verzino. Maggioranza appesa ad un filo

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“Antonio Verzino ha rassegnato le dimissioni dalla carica di vicesindaco e di assessore al Bilancio del Comune di Reino, costituendo un gruppo autonomo con il consigliere Giovanbattista Macchiarolo, in netto contrasto con l’ormai traballante maggioranza”. Ad annunciarlo con una nota è il segretario cittadino del Pd, Giovanni Cacciano, che racconta i colpi di scena dell’ultimo consiglio comunale del 21 luglio scorso.
“Verzino – spiega Cacciano – compiendo un piroetta politica degna di un funambolo da circo di periferia, ha motivato la propria scelta accusando l’amministrazione, di cui è stato il Resp. economico fino a sabato sera, di sperperare e scialacquare senza alcun ritegno le risorse pubbliche. Quindi ha elencato le spese pazze della sua amministrazione: 13.000 euro per le festività natalizie; 7.000 euro per una gita; 2.000 euro per un pranzo in occasione di un raduno di auto d’epoca; 38.000 per la gestione semestrale della Reino Multiservice SrL; 12.000 euro per lo staff del sindaco, circa 20.000 per le indennità di responsabilità dei dipendenti, etc. Ad un certo punto ai presenti è parso che l’ormai ex vice-sindaco ripercorresse a memoria tutte le numerose denunce fatte in questi due anni e mezzo dal PD locale e dall’opposizione consiliare”.
“Il «pentimento» dell’ex vicesindaco di Reino – aggiunge il segretario Pd – è stato prontamente rimarcato dai consiglieri di opposizione, Carmine Petrone e Mauro Calzone, che hanno sottolineato, non senza ironia, come gli sperperi di risorse denunciate sulla via di Damasco dall’avv. Verzino siano state tutte da lui sempre approvate e deliberate in giunta come assessore al bilancio. In merito alle perplessità sollevate sul bilancio previsionale, il sindaco invece non ha fornito nessuna delucidazione demandando, come al solito, al Segretario Comunale la descrizione delle poste messe in discussione. Chiaramente l’assenza di alcuna valutazione politica ha finito col rendere sterile il dibattito”.
L’intervento del primo cittadino – continua – è stato invece incentrato nel ringraziare i consiglieri a lui fedeli e nel negare da parte sua ogni difficoltà con il suo ex vice che invece non avrebbe mai cessato di «mettergli i bastoni tra le ruote». Sul bilancio, ha poi affermato, «l’avv. Verzino semplicemente non aveva l’autorevolezza e le competenze per gestire la materia». La discussione si è conclusa con l’approvazione del documento previsionale che ha visto 7 consiglieri favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto (2 consiglieri di opposizione erano assenti giustificati). La maggioranza è appesa ad un solo voto.
Tra gli argomenti affrontati – si legge nella nota – anche l’approvazione delle agevolazioni IMU per i reinesi residenti all’estero i cui immobili, se non locati, possono essere equiparati alle prime case. Resta da chiedersi come mai si sia aspettato il 21 luglio per deliberare sul tema quando la circolare che prevedeva questa equiparazione è del 18 maggio 2012. C’era tutto il tempo per evitare che gli emigranti, alla scadenza della prima rata IMU dello scorso 18 giugno, pagassero l’aliquota più alta sulle proprie abitazioni. Il comune ora li rimborserà?
La proposta del PD di azzerare l’IMU sulla prima casa per tutti i residenti, provvedimento già adottato da molti comuni del Sannio e da centinaia di comuni in Italia, – spiega Cacciano – non è stata presa nemmeno in considerazione. A detta del Sindaco questo provvedimento non si renderebbe necessario perché a Reino «solo 5 persone pagano l’IMU sulla prima casa». La scarsa attenzione su questo tema da parte del primo cittadino appare comprensibile visto che lui occupa, non si sa a che titolo, un immobile IACP.
Urge, in conclusione, una considerazione di stampo prettamente politico sulle prospettive dell’amministrazione. Più volte è stato sottolineato, ed i fatti sono lì a dimostrarlo, come il gruppo uscito vincente con un margine ridottissimo (33 voti) dalla tornata elettorale del 2010 avesse nel collante «anti Calzone» l’unica ragione della propria esistenza. Programmazione politica e progetti per il futuro di Reino erano sostanzialmente assenti.
L’ex vicesindaco ed il consigliere Macchiarolo ebbero allora un consenso personale che sommato superò i 100 voti. Al di là dell’evidente fallimento di questa amministrazione, verità purtroppo nota a tutti i reinesi di qualsiasi opinione politica, – conclude Cacciano – è ormai venuta meno anche quella legittimazione democratica che vedeva nel risultato delle urne il suo fondamento. Senso delle istituzioni, dignità ed un briciolo di amore per Reino imporrebbero di staccare la spina.