POLITICA
Abolizione Provincia, anche Boffa condivide lo stralcio dell’art. 17: “Seri dubbi sulla costituzionalità del decreto”

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“E’ condivisibile il documento sul tema dell’abolizione delle Province, proposto dalla Provincia di Benevento, che i sindaci sanniti stanno firmando. Sul provvedimento, previsto dal decreto di spending review, ci sono infatti seri dubbi di costituzionalità ponendosi esso in contraddizione con quanto sancito dall’art. 133 della Costituzione che detta una precisa procedura per la modifica delle circoscrizioni provinciali”. A dichiararlo è Costantino Boffa, deputato sannita del Pd.
“In secondo luogo – aggiunge l’on. Boffa – provvedimenti che hanno natura ordinamentale non dovrebbero essere trattati in leggi di tagli alla spesa perché così facendo si finisce inevitabilmente per generare confusione e per dar vita a provvedimenti non organici né funzionali. Io continuo inoltre a pensare che le piccole Province servono perché hanno un ruolo di coordinamento nel sistema dei piccoli Comuni e perché imprimono quel fattore di dinamismo e competitività territoriale che è la condizione minima che un territorio ha per innescare fattori di sviluppo”.
“A questo punto, considerata la mancata condivisione sul provvedimento non solo da parte del sistema delle autonomie locali ma anche da parte di moltissimi parlamentari, la cosa più saggia sarebbe quella di stralciare dal decreto l’art. 17, che prevede il riordino e l’accorpamento delle Province, e rimandare il tutto ad un provvedimento organico di riordino di tutti i rami istituzionali.
E se proprio un provvedimento di questa natura lo si vuole caratterizzare come una misura di taglio dei costi allora occorre innanzitutto prevedere dei parametri (dimensionali ma anche economico sociali) che non siano oggetto di una trattativa e di un mercanteggiamento, come sta avvenendo in queste ore, che finisca per penalizzare le realtà più piccole e poi demandare il tutto ad una proposta di riordino delle Regioni da concludere in alcuni mesi con il protagonismo e il coinvolgimento degli enti locali e con un ruolo di coordinamento e di proposta delle Regioni stesse”.
“Di questa impostazione stiamo discutendo in queste ore con i dirigenti ed i funzionari del Ministero della Funzione pubblica delegati dal ministro Patroni Griffi e con i senatori del Pd che stanno lavorando alla chiusura del provvedimento e spero che alla fine il Governo prenda atto di tali diffuse preoccupazioni e di quelle proposte di assoluto buon senso che mirano non a rimandare furbescamente ma ad affrontare in maniera più corretta il problema del riordino istituzionale e delle competenze assegnate ad ogni ente. E’ovvio che solo così si può produrre un provvedimento che generi risparmi di spesa, altrimenti si fa solo confusione e si perde del tempo anziché guadagnarne”.
“Spero – conclude – che prevalga in queste ore un elemento di saggezza già nelle scelte del Senato. E’ ovvio che se così non dovesse essere per noi si porrebbe il problema di corrispondere alle ragioni territoriali che coincidono con una scelta di razionalità e di buon senso sul tema del riordino delle funzioni istituzionali, piuttosto che a quelle di un vincolo acritico di maggioranza.
E’ quanto ho fatto presente anche ai massimi vertici del partito e del gruppo e mi aspetto, nelle prossime ore, una autorevole iniziativa in tal senso”.