Cittadini
25 milioni. 5 anni di lavoro. 4,3 km. ‘Chiamatela La Sammarchese questa strada perchè di Fortore non vi è nulla”
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25milioni di euro. 5 anni di lavoro per 4,3 km di strada asfaltata compresa tra il bivio di Pietrelcina e lo svincolo per San Marco dei Cavoti. E’ un primo tratto della variante alla SS 212 “della Val Fortore”, comunemente chiamata “Fortorina”, inaugurata oggi alla presenza di autorità civili e religiose e rappresentati delle istituzioni. Ma i sindaci di Foiano Valfortore, Baselice, Castelvetere in Valfortore e San Bartolomeo in Galdo non accettano quella semplicistica definizione, non può portare il nome del Fortore una strada che la zona dell’entroterra sannita a stento la lambisce. "Il Fortore dimenticato" , "Il Fortore è da un’altra parte" si leggeva sugli striscioni che i sindaci tenevano in mano. La vivono come in presa in giro lunga 40anni. Così accanto a chi si compiaceva di quella strada, sullo stesso asfalto grigio, c’era anche chi protestava, con la fascia tricolore sul petto.
Un’opera, una grande opera visto il costo, presentata come il punto di partenza per un rilancio delle economia, un’infrastruttura che dovrebbe far sentire meno isolato il Fortore. Ma alla fine dei 4,3 km si infrange il sogno ed il senso di solitudine degli abitanti del Fortore si acuisce. Quando i cittadini di San Bartolomeo in Galdo potranno scegliere di curarsi nei nosocomi del capoluogo sannita, invece di seguire la strada, quasi obbligata, che conduce all’ospedale di Lucera? Quando una passeggiata nella città Unesco potrà essere un piacevole diversivo, invece che un viaggio da programmare, necessariamente, per tempo.
Sulla giornata di oggi, alla protesta dei sindaci, si è unito anche il dissenso virtuale dei cittadini, come quello di Tino Nelli, non sappiamo se sia il suo vero nome, o uno pseudonimo, che ha lasciato un suo commento alla notizia dell’inaugurazione della “Fortorina” , nel quale mette al muro anche la classe politica locale, “la generazione politica degli anni cinquanta e sessanta", si chiede “nel Fortore ha solo fatto razzia di voti?”. Parole dure, piene di amarezza, ma comprensibili, frutto di un amore per quei territori che la natura ha voluto ostili, ma che l’uomo ha condannato alla solitudine. “Sono del Fortore e mi vanto di esserlo. Chiamatela La Sammarchese questa strada perchè di Fortore non vi è nulla.”
E.F.