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Criticità su derivazione idrica per l’impianto REC di pompaggio: WWF Sannio contro determina provinciale
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“Già nell’estate scorsa l’Associazione WWF Sannio aveva elaborato con le associazioni Italia Nostra sezione Matese – Tammaro, Togo Bozzi, Pro-Olio San Lupoe il Gruppo Territoriale Alto Tammaro del Movimento 5 Stelle, le osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente alla richiesta di proroga della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto “Bacino di Campolattaro – impianto idroelettrico di regolazione” proposta dalla società svizzera Repower.
Successivamente, nel mese di ottobre scorso, l’Associazione – si legge in una nota a firma di Luigi Marino del direttivo – aveva contestato la determinazione n. 1860 della Provincia di Benevento con oggetto “Concessione alla derivazione di acque pubbliche ad uso industriale (impianto di accumulo idroelettrico attraverso pompaggio puro) dal fiume Tammaro, con opera di presa e restituzione nell’invaso di Campolattaro – Ditta: REC Srl”, chiedendo formalmente alla Provincia la sospensione in autotutela e l’accesso agli atti relativi richiamando i principi della FOIA (Freedom of Information Act), lo strumento normativo che consente ai cittadini di ottenere liberamente i documenti detenuti dalla Pubblica Amministrazione, garantendo trasparenza, controllo civico e partecipazione democratica.
In data 2 dicembre, un gruppo ristretto di volontari del WWF Sannio composto da tecnici e un legale insieme al presidente ha potuto effettuare l’accesso agli atti presso gli uffici provinciali, acquisendo l’intera documentazione amministrativa e tecnica relativa al procedimento. Tale materiale sarà ora sottoposto a un’attenta analisi per valutare possibili ulteriori iniziative a tutela del territorio e del corretto operato dell’Amministrazione pubblica.
Tra gli elementi più critici emersi, si evidenziano i possibili profili di danno erariale legati al canone di concessione previsto: a fronte di un prelievo autorizzato di 30 litri al secondo, l’importo annuale richiesto alla società risulterebbe di poche migliaia di euro, una cifra che appare del tutto sproporzionata rispetto al volume complessivo di acqua movimentato dall’impianto in progetto.
La delegazione del WWF Sannio ha evidenziato che, per l’eventuale danno erariale potrebbe essere interessata la Procura presso la Corte dei Conti al fine di far verificare la correttezza della condotta dell’Ente provinciale. Nei prossimi giorni, il tavolo di lavoro tecnico-legale del WWF Sannio proseguirà l’esame della documentazione acquisita e, una volta completata l’analisi, saranno resi pubblici i risultati e le eventuali osservazioni aggiuntive”, conclude la nota a firma di Marino.




