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Approvato all’unanimità il dossier di candidatura “Città Caudina Capitale Italiana della Cultura 2028”

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L’Unione dei Comuni della Città Caudina con Sant’Agata de’ Goti compie un passo decisivo verso il traguardo del 2028. Nel corso di una riunione della Giunta, tenutasi presso il Municipio di Montesarchio, Comune capofila del progetto, è stato approvato all’unanimità il dossier di candidatura «Città Caudina Capitale Italiana della Cultura 2028».
L’approvazione unanime rappresenta una grande prova di maturità istituzionale e di coesione da parte di tutti i sindaci del territorio, che con sincero entusiasmo hanno scelto di unire le forze per un obiettivo comune di straordinaria rilevanza. La delibera sancisce ufficialmente l’invio della candidatura al Ministero della Cultura.
Il documento, un progetto articolato e visionario elaborato dal team di esperti composto da Leandro Pisano, Giacomo Porrino e Alessandra Panzini, propone la Valle Caudina come un laboratorio contemporaneo di ruralità. Il dossier delinea una visione in cui l’innovazione culturale si intreccia con la coesione sociale e la valorizzazione del ricchissimo patrimonio storico, paesaggistico e ambientale, facendo del territorio un modello di sviluppo politico sostenibile e inclusivo.
Questo passaggio fondamentale corona il percorso avviato a marzo 2025, quando i Comuni della Valle decisero di concorrere insieme per il prestigioso titolo. Con l’approvazione formale, la candidatura entra ora nella sua fase conclusiva: il dossier sarà trasmesso ufficialmente al Ministero della Cultura entro oggi, in attesa della selezione finale.
I primi cittadini dell’Unione dei Comuni della Città Caudina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: «Questa candidatura rappresenta un’occasione storica per il nostro territorio. Non è un progetto che si limita a raccontare il glorioso passato della nostra terra, ma punta concretamente a costruire un futuro condiviso di crescita culturale, politica, sociale ed economica per le nostre comunità. L’unanimità con cui abbiamo approvato il dossier è il segno più forte di una volontà comune di investire nella cultura come motore di rinascita».
La candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028 si configura quindi non solo come un’opportunità di visibilità nazionale, ma come un vero e proprio piano strategico per il futuro della Valle Caudina, basato su una cultura intesa come bene comune e unità di intenti.