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Emergenze ambientali, Iannace (Fai Cisl): ‘Basta con la politica dell’improvvisazione, serve svolta concreta e permanente’

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“Negli ultimi giorni, eventi estremi come alluvioni, frane, smottamenti e incendi stanno devastando vaste aree del nostro Paese, causando danni incalcolabili e, purtroppo, anche vittime. Il territorio italiano, fragile e trascurato da decenni, ci presenta ancora una volta il conto dell’incuria e della mancanza di una visione seria e strutturata per la sua tutela. L’instabilità del suolo è ormai fuori controllo.
Le immagini provenienti da Bardonecchia, dalla Valtellina e da molte altre località – scrive Alfonso Iannace, coordinatore Fai Cisl IrpiniaSannio – ne sono una dolorosa conferma: i disastri naturali non sono più eventi eccezionali, ma conseguenze prevedibili di una gestione assente e di una prevenzione mai realmente attuata. Serve una svolta radicale. Non bastano più gli interventi d’urgenza: è indispensabile un piano ordinario, permanente e adeguatamente finanziato, orientato alla manutenzione, cura e valorizzazione del territorio.
È da poco iniziata la Campagna Antincendio Boschivo (AIB) 2025, e come è noto, in prima linea ci sono anche i lavoratori idraulico-forestali: professionisti esperti e competenti, sempre pronti a intervenire. Pur essendo dipendenti degli Enti Delegati (Comunità Montane e Province), offrono il “loro contributo” alla Protezione Civile.
Quest’ultima ha fornito “indicazioni” secondo cui il servizio AIB dovrà protrarsi per 90 giorni. Tuttavia, in alcuni Enti Delegati, i finanziamenti stanziati non risultano sufficienti a garantire il corretto svolgimento del servizio, nemmeno per coprire le retribuzioni delle giornate previste, figuriamoci per riconoscere gli incentivi stabiliti dai CCNL e CIRL di categoria. Un paradosso inaccettabile!
La FAI-CISL IrpiniaSannio – prosegue Iannace – evidenzia da tempo, con forza e continuità, che la vera emergenza è proprio l’assenza di una politica strutturale per la prevenzione. L’abbandono delle aree interne, la scarsa manutenzione e l’incapacità di pianificare interventi ordinari stanno trasformando ogni evento meteorologico in una tragedia annunciata.
In questo scenario critico, continuano ad operare i lavoratori idraulico-forestali, spesso unico presidio attivo e concreto sul territorio. Solo nel Sannio sono circa 400: dopo anni di precariato, hanno finalmente ottenuto la stabilizzazione a tempo indeterminato. Grande risultato grazie alla sinergia dell’Assessorato Regionale Agri-Foreste, UNCEM regionale e chiaramente dalle OO.SS. di categoria. Eppure, oggi si trovano nuovamente in difficoltà a causa del ritardo nei pagamenti degli stipendi e dell’incertezza legata ai fondi regionali 2025.
È paradossale che chi difende il territorio ogni giorno non abbia certezze sul proprio futuro.
La FAI-CISL IrpiniaSannio denuncia con vigore questa situazione inaccettabile: non si può continuare a risparmiare sulla pelle del territorio e su quella dei lavoratori che lo proteggono. Le risorse devono essere strutturali, continue e sufficienti, accompagnate da una riforma organica del settore forestale, in grado di garantire dignità professionale, stabilità e reale efficacia agli interventi di prevenzione.
Come sindacato, continueremo a fare la nostra parte: contrattare, vigilare, proporre soluzioni concrete e portare avanti con determinazione la nostra azione sindacale. Difendere il lavoro forestale significa anche promuovere una visione moderna, sostenibile e responsabile della tutela ambientale. Ora tocca alla politica e alle istituzioni assumersi le proprie responsabilità. Non servono altre promesse, ma azioni immediate e durature. Perché il territorio non può più aspettare”, conclude la nota.