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Lavoratori ex consorzi: ‘Inesattezze, disinformazione e mistificazioni delle nostre posizioni’

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"Egregio avvocato – scrivono i lavoratori degli ex consorzi in risposta alle dichiarazioni dell’avvocato Sandra Sandrucci- le comunichiamo che la stragrande maggioranza dei lavoratori dei consorzi sono rimasti esterrefatti nel leggere la sua replica al nostro comunicato.
Il suo intervento si contraddistingue per varie inesattezze, disinformazione e mistificazioni delle nostre pubbliche posizioni tanto da rasentare la diffamazione.
Noi, correttamente, abbiamo solo citato un passo di una sua pubblica esternazione. Non abbiamo sottoposto a processo le sue motivazioni, né ci siamo lasciati andare a supposizioni. Lei, invece, non è stata capace di fare altrettanto.
Ha affastellato una serie di errate supposizioni e approssimative valutazioni sulle nostre posizioni nella vertenza che dovrebbe ben conoscere, se non altro per evitare pubbliche magre figure, che per un avvocato non è il massimo.
Visto che il suo intervento ingenera ancora confusione tra i lavoratori, e nella pubblica opinione, siamo costretti ad alcune necessarie precisazioni.
Abbiamo esultato perché è stato dimostrato che chiedere la Cig in deroga per i lavoratori dei consorzi è stato atto legittimo, come sempre da noi sostenuto mentre altri pubblicamente non solo ci deridevano ma anche impostato una scientifica campagna di disinformazione tendente a confondere i lavoratori. Purtroppo alcuni di questi sono caduti nella rete.
Dopo sedici mesi coloro che hanno proposto ricorso, in quanto pubblici dipendenti per cui la Cig non poteva essere riconosciuta nemmeno in deroga, non hanno ottenuto gli stipendi arretrati, né il ritorno al lavoro nei consorzi e neppure la Cig in deroga. Una disfatta di cui lei, paradossalmente, si mostra pure soddisfatta.
Dovrebbe ben sapere, esimio avvocato, che bisogna dimostrare con prove convincenti, e non con personali e interessate interpretazioni dell’altrui pensiero, ciò che si afferma.
Noi, contrariamente a ciò che scrive, dall’inizio della vertenza abbiamo sempre lottato per il lavoro. Noi per dieci anni abbiamo sempre lavorato. Altri, coprendosi di ridicolo, hanno scoperto l’importanza del lavoro solo dopo il 26 luglio del 20 l0. Conosciamo tutti i dipendenti dei tre consorzi e possiamo affermarlo senza possibilità di essere smentiti.
Noi siamo coerenti, altri sono dei chiacchieroni che possono trovare credibilità solo in chi non li conosce.
Noi non abbiamo mai scritto e/o pensato che: "la difesa del posto di lavoro fosse impossibile e lottato per ottenere solo gli ammortizzatori sociali" come lei mistificando afferma.
Non si è mai visto che un lavoratore non lotti per conservare il lavoro. Offende la nostra intelligenza e vorrebbe farci passare per idioti.
Il nostro logo, per esteso, recita: Indignati&Organizzati-Lavoratori dei consorzi in Lotta per il Lavoro e la Dignità. La nostra posizione è stata sempre lineare e coerente nella sua semplicità.
La legge, che lei dovrebbe conoscere, impone alla società provinciale SAMTE la nostra assunzione quando, speriamo dal prossimo primo gennaio, la provincializzazione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti si avvierà, tanto che la nostra assunzione è prevista non solo nel progetto industriale, redatto dalla società provinciale, ma anche nel capitolato della gara d’appalto.
Questo era previsto già dal primo gennaio del 201l, se non fosse intervenuta la proroga. Abbiamo accettato, quindi, la Cig in deroga in quanto essa avrebbe dovuto coprire solo il breve periodo di tempo che andava dal 26 luglio al 31 dicembre 2010.
L’abbiamo accettata anche in considerazione che non è vero che alla fine di questa avremmo perso il posto di lavoro, e lei lo dovrebbe ben sapere, come invece asseriva, in modo strumentale, chi ancora si ostina a scriverlo nei comunicati con cui, tentando ancora di confondere disperati lavoratori, li invita a non recarsi ad incassare l’assegno spedito dall’Inps.
La Cig in deroga, quindi, avrebbe garantito per i soli cinque mesi che ci separavano dal ritorno al lavoro, la sussistenza economica per le nostre famiglie. Una posizione chiara, semplice e alla portata di tutti.
Infatti nel protocollo d’intesa firmato il 7 agosto in prefettura, ciò è precisato con estrema chiarezza: tutti i dipendenti sarebbero tornati al lavoro il primo gennaio 201l alle dipendenze della società provinciale SAMTE.
Noi siamo contro gli ammortizzatori sociali di ogni tipo. Per questo non abbiamo mai pensato che lo stipendio fosse un sussidio elargito dallo Stato.
Lei, mostrando di non aver sensibilità umana e sociale ma solo professionale, non ha compreso che tutti i lavoratori sono prigionieri di una situazione terribile e dal pulpito del suo tranquillo e comodo benessere ci appioppa pure consigli, non richiesti, che vorrebbero essere addirittura lezioni di vita e indicazioni comportamentali. Lei non si rende conto di aver, con il tenore del suo intervento, manifestato pubblicamente solo una grossolana spocchia.
Egregio avvocato, noi possiamo dimostrare, chiamando a testimoniare l’on. Luca Colasanto, presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania, (uno dei pochi esponenti politici che concretamente si è adoperato per favorire il nostro ritorno al lavoro) che il 13 luglio scorso abbiamo, nell’audizione in quella sede organizzata, lanciato una proposta molto simile al progetto che, finalmente, fra qualche giorno ci riporterà al lavoro".
"Infine, egregio avvocato – conclude il portavoce dei lavoratori Piero Mancini – portiamo a sua conoscenza che nemmeno i lavoratori che hanno chiesto la sua difesa, accodandosi successivamente ai tre che hanno fatto ricorso avverso la Cig, hanno seguito l’incredibile indicazione, da più parti pervenuta, di non accettare l’assegno dell’Inps. Invece con gran sollievo si sono recati a incassare l’assegno per alleviare i gravissimi problemi creati alle loro famiglie da tutti coloro che si sono resi protagonisti di una vicenda inqualificabile.
E’ stata questa decisione, esimio avvocato, la sconfitta più dura dopo tante inutili vittorie. La semplicità di un gesto che vale più di tutte le sue inutili chiacchiere".