SANNIO
Sant’Agata de’ Goti, oltre 700 firme per la richiesta di convocazione di un Consiglio aperto

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Oltre 700 firme in pochi giorni per la petizione online lanciata su Change.org da Mariarosaria Oropallo per chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale aperto in merito alla problematica del punto ospedaliero De’ Liguori. Come si legge nel testo pubblicato online, infatti, “viste le preoccupanti notizie relative ad un ulteriore depotenziamento del P.O. Sant’Alfonso Maria De’ Liguori e alla possibilità che il Pronto Soccorso diventi Punto di Primo Intervento, interrompendo il servizio alle ore 20:00, e considerato che il destino dell’ospedale sta procedendo in direzione opposta rispetto a quanto disposto per il nosocomio dalla Regione Campania con DCA 41/2019, col quale si configura la struttura di Sant’Agata De’ Goti come “Presidio di Pronto Soccorso in zona disagiata”, e considerato che “tale situazione priverà, di fatto, la popolazione della più basilare assistenza sanitaria”, spiegano i promotori dell’appello, i cittadini chiedono “la convocazione ad horas di un Consiglio Comunale monotematico e aperto sulla problematica del P.O. De’ Liguori, coinvolgendo i Sindaci dei Comuni serviti dall’ospedale, le associazioni, i comitati e i cittadini affinché si faccia fronte comune per una causa che coinvolge tutti.”
Tra i commenti di coloro che sostengono la richiesta, le ragioni di molti cittadini preoccupati:
-”Non può chiudere il PS e devono essere potenziati tutti i servizi come da approvazione dell’atto aziendale AORN SAN PIO del 2023 affinché venga garantito il diritto alla salute e venga restituita la giusta dignità al presidio ospedaliero e a coloro che ci lavorano”, scrive Raimondo C.,
-”Un ospedale di comunità di primo soccorso è essenziale anche ambulatoriale ….nelle vicinanze non vi è assistenza ….Caserta e Benevento non solo lontani ma molto frequentati” (Anna S.);
-”… firmo perché nelle zone disagiate si continua a morire per l’assenza di servizi basilari e pare che a nessuno importi” (Lucia T.);
-”Firmo perché non è possibile assistere in modo indifferente alla morte di un ospedale che è letteralmente vitale per un’area estesa geograficamente che va oltre la provincia. Ciò è ancora più assurdo se consideriamo lo stato del S. Pio, da cui dipende il de’ Liguori, che non riesce assolutamente a garantire il diritto alla salute ai cittadini della provincia. Il S. Pio, anziché rafforzare il nostro ospedale, lo depreda di strumenti e del personale.” (Vincenzo I.).