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San Pio, lettera di una paziente: ‘Grazie al dottor Parbonetti e alla sua equipe che mi hanno salvato la vita’

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“Scrivo spinta da un sincero e profondo sentimento di gratitudine, dopo aver trascorso diversi giorni all’ospedale San Pio presso il reparto di Neurochirurgia, diretto dal dottor Giovanni Parbonetti. Nel novembre scorso mi è stato diagnosticata una neoplasia cerebellare, che per caratteristiche, dimensioni e localizzazione, richiedeva un intervento tempestivo e particolarmente complicato. Davanti a tale scenario, di grande impatto psicologico nonché fisico, la sicurezza, la competenza e il calore umano, mostrato dal dr. Parbonetti e dalla sua Equipe, mi hanno spinta in maniera decisa ad affidarmi alle loro cure.
Seguita ed assistita dal dottor Parbonetti, e dagli altri straordinari Neurochirurghi, sono stata sottoposta ad un complesso intervento di circa dieci ore, che mi ha salvato la vita. Tali medici, oltre alle eccellenti qualità professionali, hanno dimostrato capacità di coordinamento impeccabili, nell’interfacciarsi con altre figure di fondamentale importanza per il buon esito dell’intervento, quali i Medici Rianimatori, i Medici della Neuroradiologia ed il personale di sala operatoria e dei rispettivi reparti.
Durante i giorni del ricovero, sono stata assistita, anche psicologicamente e moralmente da tutto il personale medico ed infermieristico, che si è adoperato al meglio per accompagnarmi verso la ripresa. Nelle settimane successive, ho avuto bisogno di un secondo ricovero e il fatto di poter avere tutta l’assistenza necessaria nella mia città, è stato elemento di fondamentale importanza per me e la mia famiglia.
Al dottor Giovanni Parbonetti, a tutti i professionisti elencati, e a chi con loro collabora, vorrei esprimere la mia gratitudine e quella della mia famiglia, per avermi seguita in un percorso estremamente complicato. In un momento storico in cui troppo spesso si sente parlare di malasanità, spero che la mia testimonianza possa essere di supporto a chi, affetto da importanti problemi di salute, rischia di essere influenzato dal clima di incertezza ed insicurezza rispetto alla nostra realtà sanitaria, e spinto ad intraprendere viaggi della speranza verso destinazioni lontane, con le annesse complicazioni logistiche, economiche ed affettive. E’ fondamentale, che in un reparto di tale eccellenza il personale sia messo in condizioni di lavorare al meglio, per continuare ad essere indiscusso punto di riferimento per l’utenza”.
Grazia De Luca