ECONOMIA
Digital divide e qualità delle reti: nel Sannio ce la caveremo in caso di dad e smart working

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L’obiettivo dichiarato è quello di far tornare tutti in classe con il suono della prima campanella di settembre. Per raggiungere il traguardo, però, sarà necessario raggiungere una quota sostanziosa di vaccinati tra i ragazzi e il Green Pass per il personale.
A tutto questo bisogna aggiungere anche la preoccupazione per la variante delta che continua a far correre il contagio. Una serie di variabili che hanno spinto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a dichiarare – nel corso della sua diretta Facebook di qualche settimana fa – che “dopo agosto vedremo quando far cominciare l’anno scolastico in base al livello di vaccinazione che avremo della popolazione studentesca. Arriveremo all’immunità di gregge del 70% anche a costo di ritardare l’apertura dell’anno scolastico”.
Dunque, se a settembre dovesse presentarsi uno scenario poco favorevole si potrebbe ritornare alla didattica a distanza: una soluzione che non piace quasi a nessuno. Dopo l’esperienza già vissuta lo scorso anno arrivano anche report e dati per capire la qualità delle infrastrutture: in poche parole, c’è abbastanza ‘banda’ per permettere ai più giovani di seguire le lezioni e ai genitori che lavorano in smart-working di effettuare videocall? Una domanda alla quale ha risposto Infodata de “Il Sole 24 Ore” analizzando gli open data di AgCom, relativi alla copertura e alla velocità delle connessioni nei comuni italiani.
Le notizie per il Sannio sono abbastanza positive. L’unico comune – secondo i dati – dove non è possibile gestire una videocall è Campolattaro. Sono 4, invece, i territori dove non è possibile gestire due chiamate in contemporanea, ad esempio un genitore in smart-working e un ragazzo in dad. A Campolattaro si aggiungono Forchia, Paolisi, Vitulano e San Lorenzello.
Aggiungendo un’altra videochiamata, immaginando così due figli in dad e un genitore in lavoro agile da casa, le reti che non supportano le tre operazioni on line salgono a 14. Sono più della metà dei 78 totali, infine le reti dei comuni sanniti che non riescono a supportare quattro chiamate contemporanee. Benevento non rientra tra questi, così come i territori più popolosi del Sannio.
Accanto all’aspetto delle infrastrutture, però, il digital divide va anche analizzato sulla capacità di utilizzo delle reti e della strumentazione in possesso delle famiglie. Sulle seconde non dovrebbero esserci più problemi con i dirigenti scolastici che hanno distribuito pc e tablet, raggiungendo la popolazione scolastica in maniera capillare. Sulle capacità tecnologiche, invece, la situazione è più complessa e riguarda le abilità dei singoli studenti e familiari.
Secondo i dati e con l’esperienza accumulata lo scorso anno, la dad dunque potrebbe non rappresentare un problema, almeno in termini di collegamenti, per la scuola sannita. Resta, ovviamente, l’auspicio per il ritorno in classe e per garantire agli studenti non solo la qualità dell’istruzione, ma anche tutte le esperienze formative che la condivisione quotidiana offre.