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Comune di Benevento

Comunali, i nodi nella coalizione antimastelliana e le ipotesi sugli scenari possibili

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Primarie nella coalizione dell’alternativa programmatica? E’ l’interrogativo che ci poniamo a fronte di una situazione tutt’altro che tranquilla che sta emergendo in questi giorni nella grande alleanza antimastelliana che unisce numerose anime afferenti al centrosinistra, movimenti e liste civici e il M5s.

Le liste civiche  – Benevento Futuro, Città Aperta, Cittadini in Comune, Moderati, Patto Civico e Riformisti –  hanno già definito “poco convincente” l’ipotesi avanzata dal leader del movimento di democrazia partecipata “Civico 22”, Angelo Moretti, a margine dell’assemblea degli iscritti di giovedì 29 aprile che ha visto, peraltro, la conferma di una spaccatura interna tra chi sarebbe a favore della candidatura che sarà indicata dal tavolo della coalizione, e che potrebbe essere individuata in Luigi Diego Perifano, e tra chi, invece, sostiene l’ipotesi Moretti. 

Sappiamo che in caso di mancata unanimità sulla scelta di celebrare le primarie, Moretti e i suoi fedelissimi potrebbero optare per una corsa solitaria.

Ora, che cosa potrebbe accadere in questa circostanza? Le congetture sugli scenari possibili, a nostro avviso, sono numerose e diversificate e proviamo qui ad elencarne alcune.

La più semplice è che la coalizione antimastelliana perderebbe un pezzo, ma convergerebbe sulla scelta di un candidato forte, come potrebbe essere Perifano. Su questo nome il Pd troverebbe unità se l’obiettivo è quello di ottenere un valido risultato elettorale e auspicare di guidare il cambiamento della città per i prossimi cinque anni. 

Per questo anche le divergenze interne tra l’ala decariana e l’ala deluchiana sarebbero superate, in virtù, pure, dell’indicazione dell’allora segreteria nazionale a guida Zingaretti, che, già nei mesi scorsi, aveva dato il via libera in vista delle amministrative a scelte più rispondenti alle contingenze territoriali e diverse rispetto alla schema nazionale Pd-M5s. Sempre che De Pierro e Del Vecchio non considerino la candidatura di Perifano motivo di ripensamento rispetto alla decisione di convergere su  Mastella e spingerli ad una riflessione di carattere generale.

Contingenze territoriali che supererebbero, pertanto, anche lo schema delle scorse regionali che vedeva De Luca alleato, tra gli altri, con Noi Campani di Mastella.

Una seconda ipotesi, determinata dalla necessità anche del M5s di mostrare il ruolo di un partito che governa a livello nazionale e che dal Sannio ha portato al Parlamento ben quattro rappresentanti, tre solo di Benevento, è che i pentastellati possano indicare un proprio candidato. 

Il nome circolato in queste settimane, anche se con un’eco mediatica meno forte rispetto a quello di Perifano, è quella della consigliera comunale Anna Maria Mollica, ma nulla vieta che potrebbe essere anche quello di una delle parlamentari. 

L’esito elettorale, però, in questo caso, potrebbe non essere quello finalizzato allo scopo: il Movimento, è noto, non ha più la forza plebiscitaria che nel 2018 gli fece conquistare oltre il 44% del consenso e la certezza della presenza in Parlamento.  

L’ipotesi candidato M5s potrebbe giungere anche per la ormai nota storia di Perifano legata alla massoneria sulla quale il movimento potrebbe opporsi per aderenza alle proprie norme.

Se tra Pd e M5s non si dovesse trovare un accordo (che viene in un certo senso perseguito a livello nazionale in vista delle Politiche del 2023 – anche se la strada soprattutto nelle grandi città in scadenza elettorale sembra in salita –  e che sarebbe la cartina di tornasole di un’alleanza venuta su per ragioni di utilità governativa), lo scenario che si potrebbe aprire è la divisione con il M5s che si stacca dalla coalizione. Non dimentichiamoci anche il legame tra il sindaco Mastella e Giuseppe Conte, leader designato dei ‘nuovi’ pentastellati. Un rapporto – fatto di stima e di rispetto – concretizzatosi con il sostegno della senatrice Lonardo al gruppo dei responsabili prima della crisi di governo. Non è possibile che il primo cittadino stia preparando un ‘colpo da maestro’ che coinvolga anche l’ex premier?

Un’ipotizzabile terza via, forse: un’ipotesi, questa, ragionevolmente lontana forse, considerato che una scelta di questo tipo farebbe saltare gli equilibri politico-amministrativi esistenti negli enti, in primis a Palazzo Mosti, e indurrebbe, per ragioni di coerenza e di credibilità, ad uscire dai giochi – magari con una lista senza simbolo partitico? – chi da sempre nel M5s ha fatto battaglia all’attuale amministrazione e a Mastella. 

Una ulteriore congettura, venata più da uno spirito di sopravvivenza di natura simbiotica, sarebbe quella di una scelta all’interno della coalizione antimastelliana utile ad arrivare all’appuntamento delle Politiche del 2023 e qui rimettere di nuovo le carte in tavola e affidarsi agli elettori. 

Fantapolitica? Può anche darsi, ma è noto nella politica tutto può avvenire in poco tempo e su strade completamente in direzione contraria alle aspettative. Staremo a vedere.

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