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POLITICA

Villa dei Papi, Verga: ‘Sinergia per costituire Polo delle Arti e delle nuove Tecnologie’

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“La costituzione di un “Polo delle Arti e delle nuove Tecnologie”, costituirebbe un nuovo punto di riferimento istituzionale, per rafforzare ulteriormente lo sviluppo culturale del territorio e fare della città di Benevento, un centro di riferimento per lo sviluppo della  cultura e di un’economia  creativa, quale fattore strategico di sviluppo del territorio”. Lo dichiara Antonio Verga, presidente del Conservatorio ‘Nicola Sala’, a seguito delle dichiarazioni congiunte del Sindaco Clemente Mastella e del Presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria, per l’utilizzo di Villa dei Papi.

“In questo drammatico momento in cui l’arte e lo spettacolo sono i settori più drammaticamente colpiti dalla crisi economica mondiale causata dalla pandemia da Covid19 – aggiunge Verga – l’unione delle eccellenze culturali ed artistiche operanti nel Sannio ed in Campania in un Polo delle Arti, può diventare una strategia di virtuosa di contaminazione di saperi per una ulteriore crescita formativa e professionale dei nostri giovani; un luogo ove sviluppare nuove opportunità di sviluppo sia dal punto di vista di spettacoli e produzioni con le tecnologie del futuro, sia la creazione di un “humus” per i talenti del territorio e per l’allestimento di una grande officina delle arti e dei mestieri dello spettacolo.

Gli obiettivi di questa operazione – continua Verga – sono per un verso quelli di mantenere elevata la qualità e l’attrattività di un sistema culturale già consolidato nel tempo, dall’altro sviluppare le potenzialità ancora inespresse di “fare sistema” da parte di un tessuto culturale dinamico, come quello sannita e campano, capace di rigenerare risorse e opportunità concrete. Riuscire a garantire politiche integrate, sostenibili ed inclusive, costituisce oggi non solo una necessità, ma anche una sfida che il Polo delle Arti potrebbe raccogliere ed innalzare come fiaccola dei saperi. Il nuovo Polo, inteso come valorizzazione delle potenzialità dei soggetti promotori che cooperano con un approccio interdisciplinare che riconosce nell’Arte  gli  elementi fondanti della crescita intellettuale, culturale e sociale delle persone e della collettività.

Un soggetto dinamico e flessibile, in sinergia con le Istituzioni ed i soggetti aderenti, che sappia favorire gli accessi al sapere delle giovani generazioni, attraverso l’utilizzo di differenti linguaggi espressivi e in particolare i linguaggi performativi della danza, del teatro, della musica e delle nuove tecnologie per formare le nuove figure professionali delle Arti e dei mestieri dello spettacolo,  in grado di  arricchire il patrimonio culturale dei singoli e dell’intera comunità.”

Villa dei Papi inteso cioè, come  un grande “hub creativo”,  come “palcoscenico naturale” della città, ove organizzare iniziative e performance innovative e catturare l’attenzione e l’interesse di un ampio pubblico trans nazionale.

La struttura potrà così svolgere un ruolo di supporto della promozione e della valorizzazione del territorio ed incoraggiare l’adozione e la diffusione delle Tecnologie ivi comprese quelle dell’informazione e della comunicazione del mondo dell’arte, della musica della danza e dello spettacolo; insomma la creazione di un vero e proprio “College” ove dare la possibilità ai giovani di alloggiare in ambienti funzionali e accoglienti.

Un’ipotesi che vada a rompere la  marginalità delle dinamiche di sviluppo economico che non hanno coinvolto larghe parti delle zone interne, le cui economie e reti sociali sono andate fragilizzandosi e lacerandosi nel corso del tempo; un contesto in cui i beni culturali potranno ritornare ad essere  i protagonisti di una rinascita economica e sociale nel gioco dell’interazione delle variabili socioeconomiche e culturali. Una proposta questa del Polo delle Arti – conclude il presidente Verga – in cui il patrimonio culturale materiale e immateriale possa diventare asset cruciale per l’occupazione, a partire da una riflessione su come innestare il futuro digitale nella memoria dei luoghi, come declinare al futuro una capacità di vivere in accordo con il “genius loci” in territori a bassa densità, ma coniugando infrastrutture di connessione anche digitali e capacità d’impresa.”

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