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Sindacati

Pronto Soccorso Sant’Agata de’ Goti, le perplessità della Fp Cgil

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La Fp Cgil, torna sul tema tanto di attualità in questi giorni, le conseguenze dell’ “annessione” dell’ospedale di Sant’Agata con l’ospedale G. Rummo.

“Aldilà delle polemiche di “ruolo” – scrive il segretario Giannaserena Franzè – temiamo che le perplessità che esprimemmo in merito alla riconversione di tale presidio in polo oncologico, prendano corpo in quanto dopo otto mesi non si coglie alcun segnale o dato tangibile. L’unica concretezza è una deminutio: l’uscita dalla rete d’emergenza di tale Presidio, privandolo del Pronto Soccorso e instaurando solo ed esclusivamente un punto di primo intervento, sprovvisto di medico di turno durante le ore notturne.

Per quanto “sperimentale” – attacca la Cgil -, questo assetto, ci preoccupa molto; sia per l’utenza, che perverrà di notte, al PPI con mezzi propri e non troverà un pronto soccorso nelle ore notturne, sia per l’ unico l’ infermiere professionale di turno, sovraesposto professionalmente e umanamente. Se a Sant’Agata si è ritenuto di operare una riconversione, perché è l’ unica strada per conservare sanità di qualità su di un territorio poco servito, ed emarginato geograficamente, lo si faccia con professionalità e serietà. Scorgiamo un problema di metodo, al di la del merito, che può essere condivisibile o meno; decidere sulla testa dei cittadini/ utenti e calare dall’alto decisioni cosi impattanti e determinanti per la vita delle persone; è un errore, che conduce a sicura incomprensione dei perché della scelta operata, e ad altrettanto certa contestazione, come infatti sta accadendo. Spiegare per tempo i motivi della scelta, ascoltare le opinioni ed i bisogni, far capire che un ospedale con un numero di accessi annuali sotto una certa soglia, non può garantire prestazioni di qualità, e dunque si traduce, in un finto servizio e in uno spreco pubblico. Dare subito segnali fattivi di costruzione del futuro, in modo da rassicurare l’utenza; disillusa da anni di promesse.

Non si è mai investito sul serio in professionalità, strumentazione, ed infrastrutture – conclude la Fp Cgil -, affinché l’ ospedale Sant’Alfonzo Maria dei Liguori decollasse. Ci auguriamo che questo tentativo di offrire sanità di qualità nel Sannio, presto dia i suoi frutti, diversamente sarebbe l’ennesima sconfitta per chi dirige politicamente e per chi amministra questo nostro sfortunato Sannio”.

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