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POLITICA

Piano ospedaliero, De Lucia (M5S): “Sì al Polo Oncologico, ma lasciamolo al Rummo”

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“Il clima di tensione nei vertici della sanità sannita è ormai evidente. Se all’Asl il Direttore Generale Picker pensa a querelare i sindacalisti, al “Rummo”, Pizzuti manda dinanzi al collegio di disciplina il dottore Luigi Nunziato per aver diffuso il contenuto del verbale della riunione del Consiglio Sanitario. Verbale che, detto per inciso, è un atto pubblico e che, ed anche questo è gravissimo, a distanza di quasi un mese da quando è stato stilato, ancora non viene postato sul sito dell’azienda ospedaliera”. Così la senatrice del M5S Danila De Lucia interviene sulle vicende della sanità a Benevento.

“Vero è – prosegue – che il dott. Nunziato si era espresso per la preliminare ingiudicabilità di quell’Atto Aziendale che tanto sta facendo discutere in questi mesi, ma in realtà analoga posizione era la risultanza complessiva del Consiglio dei Sanitari. Il parere, obbligatorio e non vincolante, è reso prima dell’adozione di un atto aziendale e non successivamente, come la dirigenza esigeva. Una posizione assolutamente legittima a difesa della dignità del ruolo e della funzione dell’intero Consiglio, quale espressione libera, democratica e rappresentativa di un’intera azienda.
Ma come non essere d’accordo – sottolinea la senatrice sannita – viste le polemiche innescate in questi mesi e gli interventi in Consiglio Regionale, puntuali e articolati, da parte della consigliera 5 Stelle Valeria Ciarambino? Ci rendiamo conto che l’atto aziendale del Rummo è stato redatto secondo quanto previsto dal Piano Regionale Ospedaliero, con pochi margini di manovra, e saremmo anche tentati nel sostenere l’ipotesi di un Polo Oncologico, ma appare del tutto evidente il ‘perverso disegno politico’ che porterà inevitabilmente al depauperamento delle attività con inevitabile declassamento del più grande ospedale di Benevento.

E, allora – spiega De Lucia -, la provocazione la facciamo noi: perché non attivare il polo oncologico presso il Rummo e garantire, comunque, un efficiente funzionamento del S. Alfonso de’ Liguori con attività clinico-assistenziali nell’area della medicina, chirurgia e riabilitazione recuperando la piena funzionalità del Pronto Soccorso? Ha davvero senso spacchettare la neurochirurgia tra i due presidi ospedalieri impedendo, di fatto, la funzionalità in entrambe le strutture? Ha senso una chirurgia addominale oncologica con terapia subintensiva scollegata da una chirurgia oncologica che interessa altri importanti organi quali, ad esempio, l’apparato respiratorio? Ha senso acquisire alte tecnologie e non avere le necessarie risorse umane che le facciano funzionare? Ma, soprattutto, ci chiediamo e chiederemo ufficialmente al direttore generale Pizzuti qual è l’attuale stato di salute in cui versa il Rummo alla luce delle recenti defezioni di validi professionisti? È in grado, oggi, di affrontare l’impianto di un Atto Aziendale così impegnativo?

Certo – conclude -, chiederemo di conoscere i dati di attività dell’ultimo triennio dell’Azienda Ospedaliera in termini di ricoveri, casi complessi, prestazioni ambulatoriali, mobilità attiva, tempi di attesa e, se le condizioni del Rummo dovessero risultare quelle che immaginiamo, il progetto De Luca sarà… assicurato. Pizzuti offra alla comunità la possibilità di conoscere i dati del bilancio sanitario, ovvero la valorizzazione delle attività prodotte e offerte al territorio in rapporto ai costi complessivi dell’azienda. Dica, in pratica, il valore della sanità prodotta. Inutile anche il ricorso ai concorsi, così come viene sbandierato dal Rummo: perché, ci chiediamo, illustri professionisti dovrebbero mai pensare di venire a Benevento quando l’ospedale sta per essere, in pratica, declassato? Se qualcosa non dovesse cambiare, la direzione dell’Azienda Ospedaliera “Gaetano Rummo” si assumerà tutta la responsabilità politica, gestionale, professionale e deontologica nei confronti dei cittadini della provincia di Benevento e degli operatori sanitari che ancora resistono in ospedale continuando, tra difficoltà immense, a garantire un’adeguata assistenza”.

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