POLITICA
Giornalismo, il confine tra solidarietà e speculazione

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"Come si fa a non essere solidali con chi subisce un torto? La solidarietà scatta automaticamente! – scrive in una nota Luigi La Monaca, candidato di Sel alle amministrative di Benevento – A mio avviso, però, la solidarietà non deve essere sempre pubblica e, soprattutto, dovrebbe essere manifestata in privato, se ce n’è motivo, direttamente alla persona che ha subito il “torto”! Renderla pubblica, può avere il sapore di speculazione, una sorta di “captatio benevolentiae” a facile prezzo.
L’ultima polemica riguarda l’atteggiamento dei giornalisti nei confronti dei candidati a sindaco di Benevento. Di giornalismo, se permettete, sono autorizzato a parlarne poiché è il mio mestiere da circa quarant’anni e, in merito agli ultimi accadimenti non posso che restare dispiaciuto sia per il comportamento di qualche collega sia per il comportamento dei politici e candidati “solidali”. E’ sacrosanto che un giornalista dica ciò che pensa ma, è altrettanto giusto che chi, “tirato in ballo”, possa rettificare le affermazioni del giornalista e chiedere un “diritto di rettifica”! Se io mi considero Buddista e sulla stampa mi definiscono Mussulmano, non vedo perché non dovrei risentirmene e chiedere una rettifica?
Mi auguro che la stampa locale durante tutto il periodo pre – elettorale, riesca a mantenere un atteggiamento obiettivo e “incontaminato”e che dia spazio a tutti quelli che vogliono manifestare le proprie idee; sarà difficile ma, perché non sperare?
Nello stesso tempo mi auguro che i vari politici, come me, impegnati nella competizione elettorale, impernino i loro interventi sulle proposte per la nostra città e non su facili polemiche e sul denigrare, ad ogni costo, l’avversario politico che merita, sempre e comunque, rispetto", conclude La Monaca.
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Nulla da eccepire al collega La Monaca, è un’opinione rispettabilissima. Solo un dato, di carattere generale: le opinioni non possono essere oggetto di ‘rettifica’…