SANNIO
Unioni dei Comuni, il consigliere Piazza: “Si raccolgano sollecitazioni giunte dal territorio”

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“Ho seguito con interesse il dibattito che si è svolto sulle pagine della stampa locale sul tema delle unioni dei comuni nella valle telesina. Una discussione doverosa, dato lo stato in cui versano enti (le unioni dei comuni) che dovevano rappresentare l’occasione per il territorio di dimostrarsi in grado di raccogliere e cavalcare la sfida del riordino delle autonomie locali. Per questo mi rivolgo ai rappresentanti, tutti, delle due unioni che insistono su questa valle e, in particolare, ai due Presidenti: si ritorni allo spirito del 26 giugno 2012”. A scriverlo in una nota è Luigi Piazza, consigliere comunale di Castelvenere e consigliere della Città Telesina.
“Quel pomeriggio, nell’aula consiliare del Municipio di Castelvenere c’erano sindaci, amministratori e segretari comunali di oltre 20 comuni del territorio; sicuramente era ben rappresentata l’intera Valle Telesina – da Dugenta a Pietraroja abbracciando Guardia, Cerreto, Telese, Solopaca. Posso testimoniare ciò perché fui uno dei promotori di quell’incontro. In quell’incontro si decise, tutti insieme (ci fu un dibattito vivo e intenso, non usuale per certi appuntamenti), di sperimentare la strada dell’Unione coinvolgendo la Regione, in particolare per gli aspetti finanziari, e l’Università degli Studi del Sannio, cui affidare gli aspetti giuridico-amministrativi della formazione prima e del funzionamento poi di questa nuova entità. L’obiettivo era ambizioso e intrigante: fare della Valle Telesina uno straordinario laboratorio di buona amministrazione. I presupposti c’erano tutti: un territorio omogeneo, risorse e tradizioni comuni e di qualità, il supporto della migliore accademia, una politica locale tendenzialmente pulita. Sappiamo tutti come è finita. L’unità d’intenti di quella sera è ben presto scemata e nel tempo sono nate – tra mille difficoltà e ostracismi – due distinte unioni che oggi in tanti chiedono di superare perché di fatto inoperose. Raccogliamo, allora, nuovamente la sfida. Questa volta, però, la politica locale abbia l’umiltà di coinvolgere il territorio e le competenze che questo territorio offre, senza chiudersi in se stessa; si abbia il coraggio di rompere lo schema dell’autoreferenzialità.
Il nostro territorio – continua – va sempre più distinguendosi in ambito regionale grazie ad una emergente imprenditoria legata al lifestyle (saper bere, saper mangiare, sapersi curare, saper vivere). Far riscoprire la bellezza dei nostri borghi, le prelibatezze dei nostri prodotti e la qualità delle nostre giornate alla parte più opulenta dei territori a noi limitrofi (penso a Napoli, a Roma, a Caserta, a Bari, a Salerno) è sfida che non può essere vinta senza una linea comune dei nostri piccoli e piccolissimi municipi.
Certo di aver dato ulteriore linfa al dibattito in corso e fiducioso che presto – prestissimo – si passi dalle parole ai fatti”.