Cittadini
Le porte dei templi devono essere sempre spalancate

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In un diffuso clima di commozione, familiare ma anche di più comunità territoriali (Benevento, Isernia e Campobasso), si sono svolti nella mattinata i funerali del prefetto Raffaele D’Agostino, ospitati da una insufficiente chiesa di San Gennaro. In tanti, come era prevedibile, hanno inteso omaggiare la figura di un servitore dello Stato che ha dato lustro allo Stato servito, alla sua città, alla sua figura, evidentemente, visto il diffuso riconoscimento pubblico.
Ed è stato infatti impossibile contenere la gente all’interno dell’edificio ecclesiastico. Ovvero, si sarebbe resa necessaria, per una circostanza così dolorosa e così, purtroppo, altrettanto “pubblica”, una collocazione differente. E, a quanto pare, qualche tentativo sarebbe stato informalmente esperito nei confronti della basilica di Santa Maria delle Grazie. Un tentativo infrantosi sul muro sollevato dalla comunità sacerdotale della chiesa dove si celebrerebbero – usiamo un condizionale di circostanza – soltanto i funerali dei membri della comunità sacerdotale stessa.
Un edificio religioso è decisamente un edificio religioso, e quindi “individualmente” privato per la pratica della propria religiosità intesa come rapporto fra credente ed entità superiore, ma anche, indubbiamente, un edificio “pubblico”, quando le circostanze (o le semplici richieste in tal senso) lo richiedono alla luce di un ordinario buon senso pratico.
Le porte dei templi devono essere sempre spalancate, senza giustificazione alcuna.