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Mensa scolastica, Altrabenevento definisce i sindacati poco coerenti e poco educativi

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Il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, torna sulla questione della mensa scolastica e scrive una lettera alle segreterie provinciali e nazionali di Cgil, Cisl e Uil, ripercorrendo in breve gli atteggiamenti, a suo dire “poco educativi” e “poco coerenti” che i sindacati avrebbero tenuto nel corso dell’intera vicenda e nei confronti delle aziende incaricate della preparazione e della distribuzione dei pasti e nei confronti dei lavoratori della stesse ditte.

Di seguito la lettera integrale:

“Mi rattrista leggere il vostro ultimo comunicato sulla mensa scolastica di Benevento e verificare che intervenite solo oggi e solo perché siete preoccupati che la scelta dei genitori degli scolari, di non utilizzare il servizio, potrebbe avere effetti negativi sul “tempo pieno”.
Lo considerate, a ragione, “educativo”, ma perché ve ne preoccupate solo adesso? Tutti, a cominciare dalle mamme, vogliamo una mensa “educativa”, ma soprattutto sana e quindi controllata. Criticarla quando è necessario ha lo scopo di qualificarla.

Non tutti però ci siamo comportati con la stessa coerenza. I comitati dei genitori, Altrabenevento e un gruppo di dipendenti della mensa, convinti che per difendere il lavoro bisogna offrire un buon servizio, hanno denunciato anomalie e scarsa qualità, avanzando proposte per riqualificarlo.

Gli insegnanti, in grandissima parte, si sono limitati a difendere la mensa, accusando le mamme di atteggiamenti strumentali.

Questo vi sembra un atteggiamento educativo? Anche voi e le organizzazioni sindacali che rappresentate siete rimasti a guardare oppure siete intervenuti in modo contraddittorio.

Nella conferenza stampa di presentazione del dossier ‘Pasta e ceci’, il 16 dicembre 2014, si presentò, spacciandosi per un genitore, un sindacalista della Uil che difendeva la Ristorò, la ditta che gestiva il servizio, e che si è poi scoperto essere un delegato aziendale titolare di una ditta di costruzioni che assumeva incarichi dalla stessa Ristorò. 

Per questo motivo fu allontanato dall’organizzazione sindacale assieme al suocero che era allora il responsabile della Federazione servizi e commercio della Uil. Quella messinscena è costata molto a quel sindacato che oggi non ha conservato neppure un iscritto. 

La Cgil ha assunto posizioni contraddittorie: a febbraio del 2015 la segretaria Rosita Galdiero attaccava Altrabenevento e difendeva  la Ristorò, il mese dopo al giornalista del Corriere della Sera dichiarava che i controlli in mensa da parte delle autorità erano preannunciati e che il personale viveva in un clima di terrore.

Con la nuova gestione, la CGIL, anche grazie all’apporto  di qualche dipendente di fiducia della Ristorò, ha assunto di nuovo una posizione di sostegno incondizionato al nuovo gestore, la cooperativa Quadrelle 2001.Recentemente Rosita Galdiero ha cambiato idea nuovamente ed ha denunciato la pessima qualità dei pasti e del servizio.

Mentre è rimasta sempre coerente, a difendere l’azienda qualunque essa fosse, la CISL, anche se proprio la delegata sindacale di quella organizzazione fu la prima a segnalare ad Altrabenevento in forma anonima alcune violazioni contrattuali.

Nel corso dell’ultima conferenza stampa di Altrabenevento un dipendente iscritto CISL ha accusato di boicottaggio aziendale alcune colleghe, iscritte al sindacato CUB, e un’altra sempre CISL si è dichiarata “orgogliosa di essere lecchina della Quadrelle”. Vi sembrano atteggiamenti educativi?

Quindici signore, iscritte alla CUB, sono state sospese dal servizio perché accusate di avere segnalato violazioni contrattuali, ma voi non dite una parola, come non avete detto nulla quando 3 di loro furono licenziate dalla Ristorò e poi reintegrate dal giudice del lavoro. Vi sembra educativo?

Grazie a questa sospensione, i vostri iscritti oggi possono lavorare a tempo pieno, cioè senza la riduzione di orario paventata dalla ditta per carenza di pasti ordinati. A quale principio educativo rispondono questi comportamenti?”

Gabriele Corona

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