Opinioni
La riflessione dell’economista sannita Luigi Ruscello: “I beneventani non vogliono il trasporto pubblico urbano”

Ascolta la lettura dell'articolo
“Ma i beneventani lo vogliono il trasporto pubblico urbano? Come è noto, il Consiglio Comunale si riunirà il prossimo martedì 20 ottobre alle ore 11 per la trattazione, tra l’altro, dell’ordine del giorno in materia di partecipate e di mobilità di personale tra AMTS ed ASIA.
Questo ordine del giorno mi ha fatto porre una domanda: ma i beneventani lo vogliono il trasporto pubblico urbano? Ebbene, senza effettuare alcun sondaggio, ma solo dall’esame dei dati disponibili sul sito dell’Istat, mi viene di rispondere con un chiaro e netto NO! E adesso proverò a motivarlo.
Ho quindi considerato due indici particolari: il tasso veicolare e quello di domanda del servizio pubblico di trasporto, riferiti ai Capoluoghi di Provincia.
Il primo, è relativo al numero di autovetture per ogni 1.000 abitanti e, dalla serie storica per il periodo 2000 – 2012, si ricava che la città di Benevento ha un andamento crescente, passando da 543 del 2000 a 634 del 2012, dopo il massimo di 635 nel 2011.
Ma, fatto ancora più importante, è che, nel 2000, l’indice era pari all’89% di quello medio nazionale; mentre, nel 2012 è pari al 104%.
In altri termini, l’interesse per il trasporto privato è andato crescendo a Benevento più che nell’intero Paese, nel quale peraltro è rimasto stabile dopo il massimo del 2003 e la caduta del 2004.
Il secondo indicatore considerato è ancora più rilevante perché si riferisce proprio alla domanda di trasporto pubblico. Ebbene, il dato è ancora più clamoroso del primo.
Il rapporto instaurato tra il valore di Benevento e quello medio italiano, infatti, mostra che la domanda beneventana, tra il 2000 e il 2012, è sempre compresa tra il 15 e il 20%, con un massimo del 19,28% nel 2004 e un valore del 16,10% nel 2012. Ciò significa che, se in Italia 100 persone chiedono il servizio pubblico, a Benevento ce ne sono solo 16.
Dalla combinazione dei due indicatori è facile comprendere perché abbia risposto di NO alla domanda iniziale”. (Luigi Ruscello)