Associazioni
Bomba carta al Rione Libertà, da CIDEC lettera-appello alle istituzioni

Ascolta la lettura dell'articolo
Dopo le bombe carta e gli atti intimidatori avvenuti in città, il presidente di CIDEC, Milena Petrucciani. scrive una lettera-appello alle istituzioni ponendo la domanda su cosa possiamo fare perché ciò non accada.
“E’ da questa domanda che voglio partire – riferisce Petrucciani – non certo per proporre un ennesimo spunto polemico ad un dibattito pubblico in verità molto inadeguato rispetto ai drammi esistenti, ma per lanciare un messaggio. La condizione del Sannio è letteralmente sconcertante: ribelliamoci in modo democratico, ma ribelliamoci”.
Petrucciani ha sottolineato l’importanza delle indagini volte a porre termine e calmierare la criminalità ricordando che questo costituisce un segnale fortissimo della capacità dello Stato di opporsi al malaffare demolendo il luogo comune della impunibilità di alcuni e la conseguente loro “autorevolezza e prestigio criminale”.
L’atto criminale che ha danneggiato l’esercizio commerciale di via Cocchia a Benevento, dove la deflagrazione ha destato molta preoccupazione non solo tra gli imprenditori ma anche tra le persone residenti nella zona, – aggiunge il presidente – è attenzionato anche dalla Dda; si stanno anche predisponendo una serie di atti urgenti ma speriamo che almeno questa volta non rimangano azioni fini a se stesse solo nell’immediatezza delle indagini perché è giusto che la classe imprenditoriale continui a lavorare sapendo di non essere sola.
“Atti intimidatori – ha continuato il presidente di CIDEC, Milena Petrucciani – che vorrebbero piegare al volere della criminalità chi ha scelto di svolgere la propria attività nel rispetto delle regole democratiche e nella legalità battendosi giorno dopo giorno per garantire la libertà d’impresa. Il sistema produttivo non può cedere e piegarsi a logiche criminali ma, con coraggio, oggi più che mai, deve tenere alta la guardia assieme allo Stato ed alla società civile per liberarsi dai tentacoli dell’illegalità e superare il difficile momento della crisi guardando con fiducia alla crescita ed allo sviluppo del territorio”.
CIDEC sensibilizza costantemente i propri associati a riporre fiducia nelle Istituzioni esortando a rivolgersi ad esse senza alcuna esitazione per segnalare qualunque “pressione” possa generare preoccupazione nello svolgimento dell’attività imprenditoriale.
E’ fortemente necessario anche rinnovare o pensare a nuove forme di collaborazione, non solo con le Forze dell’Ordine ma con tutti gli attori dello sviluppo sociale ed economico. “Altro punto fondamentale – riferisce Petrucciani – è quello della lotta alla corruzione. Nel nostro Paese la corruzione così come l’evasione è stata per troppi anni non contrastata efficacemente ma quasi vista come una cosa insita nel sistema e necessaria per fare affari”. Secondo Petrucciani il nostro Paese ha sviluppato un sistema economico, ma anche culturale, che ha quasi «accettato» tutto questo.
“Penso – ha conclude Petrucciani – che occorra, invece, cambiare approccio verso la corruzione che deve essere considerata un reato gravissimo perché non solo contro la morale ma contro lo stesso sistema economico perché scardina la libertà e la giusta concorrenza”. Un accenno anche al rapporto tra criminalità e cultura dove “la religione e la Chiesa avrebbe potuto fare molto di più rispetto ad un recente passato di silenzi”.