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Consorzi Rifiuti e manifestazione del 5 novembre, Mancini attacca i sindacati

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Piero Mancini ha inviato una nota di considerazioni sulla manifestazione dei sindacati e degli ex dipendenti dei Consorzi, svoltasi davanti alla Prefettura di Benevento lo scorso 5 novembre.
“I sindacati, mercoledì 5, – scrive Mancini – hanno convocato i lavoratori ex dipendenti dei Consorzi Bn1, 2 e 3, per un presidio davanti la prefettura. Scarsissima la partecipazione. Ciò misura, concretamente, quanto siano diventati inaffidabili e non credibili.
La vertenza già anomala è diventata inestricabile proprio per le strane e assurde decisioni assunte da chi avrebbe dovuto difendere il posto di lavoro degli operatori, come avvenuto nel resto della regione. Uno dei lavoratori in presidio mi ha invitato, telefonicamente, a partecipare. Non ho accettato per alcuni buoni motivi. Se 120 famiglie, oggi, vivono in gravissime difficoltà economiche i sindacati hanno grandi responsabilità. Oggi chiedono, invano, ai sindaci di rispettare una legge regionale.
Perché questa stessa richiesta non è stata fatta nel mese di agosto del 2010 quando, invece del rispetto di leggi statali che imponevano ai sindaci il reimpiego dei lavoratori, hanno chiesto la Cig in deroga?
Per tentare di scaricare su altri precise e gravi responsabilità – continua – si accusano, con gran faccia tosta e viltà, i commissari liquidatori di gestione fallimentare dei Consorzi. Orbene, i commissari liquidatori, nel pieno rispetto delle leggi dello Stato, e per difendere il diritto dei dipendenti di continuare a lavorare, già nel maggio 2010, con il calcolo delle ripartizioni, avevano chiesto ai sindaci, e anche ai sindacati, ciò che oggi, fuori tempo massimo, costoro chiedono.
Per quale motivo, quindi, deliberatamente si falsificano gli avvenimenti? Per quali motivi si lanciano accuse fuorvianti, farneticanti e surreali? Al presidio ha partecipato anche chi, nel 2010, si è opposto al passaggio di cantiere (soprattutto dal consorzio Bn2) ai Comuni che poi li avrebbero utilizzati nelle società, cooperative o aziende che già operavano, o che avevano sostituito i Consorzi, nella raccolta differenziata. Non ci soffermiamo sui reali motivi di questa suicida opposizione.
Ci preme sottolineare che oggi ciò è diventata una richiesta centrale della vertenza sia dei sindacati che dei dipendenti del Consorzio Bn2. Complimenti vivissimi!! Ciò non è forse paradossale? Perché, allora, nel 2010 non si poteva, e doveva, fare? Forse perché le aziende a cui si era destinati non erano di gradimento? Non è stato forse un gravissimo errore commesso non far rispettare la legge per puro tornaconto personale? Perché gli errori sono sempre degli altri? L’errore, poi è stato colposo o doloso?
I commissari colpevoli? Ma se è anche grazie ai consigli e l’impegno del prof. Carmine Cossiga che i tre ex dipendenti del Consorzio Bn1 hanno riconquistato prima il lavoro e poi il Tfr, esteso poi anche a tutti gli altri ex dipendenti. Forse che i sindacati hanno avuto un ruolo in questi due importantissimi fatti?
Qualche sindacalista, che rosica per gli obiettivi raggiunti da semplici lavoratori che si sono affrancati dal suo controllo e gestione per manifesta incapacità, per darsi un alibi e farsi una ragione del proprio pubblico fallimento – prosegue nella nota – ha lanciato oscure e provocatorie accuse di una fantomatica campagna destabilizzante e strumentale messa in atto contro il sindacato.
La pubblica opinione che da anni, con grande attenzione e partecipazione, segue questa vertenza, ha avuto qualche minima percezione di questa presunta campagna destabilizzante, solo ora denunciata? Chi ha posto in essere azioni eversive coperte da servizi segreti deviati?
Dichiarazioni farneticanti, che però fanno comprendere molto bene le capacità e le facoltà mentali di chi, purtroppo, ha preso delicate e fallimentare decisioni che hanno condotto 120 famiglie alla catastrofe!
La verità – conclude Mancini – che si vorrebbe nascondere, tentando di alzare questa surreale cortina fumogena, tanta è la vergogna per la viltà dell’azione, è che qualche sedicente sindacalista accecato dalla rabbia e dall’invidia per aver fallito dove i lavoratori autonomamente hanno vinto, ha tramato nell’ombra, in vari modi, per farli estromettere da ciò che di diritto, e con la lotta, hanno conquistato. Che fatica, e che pena, vivere, giorno dopo giorno, rosicando e invidiando”.