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Ponte, omaggio a Gino Bartali: il 27 ottobre il figlio Andrea incontrerà il sindaco e la cittadinanza

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Andrea Bartali, il prossimo 27 ottobre, sarà a Benevento per dare inizio ad una serie di manifestazioni di avvicinamento alla IX tappa del 98° Giro d’Italia, in programma il 17 maggio 2015, con partenza da Benevento e arrivo a San Giorgio del Sannio.
Il figlio, dell’indimenticabile campione Gino, con il direttore Carmine Castellano e alcuni componenti del comitato tappa tra i quali Nicola Antonelli coordinatore del Comitato Tappa e Antonio Meola Coordinatore Quartier Tappa, saranno ricevuti, dal sindaco del comune di Ponte Mario Meola e dall’intero Consiglio Comunale nell’aula consiliare.
A Ponte si parlerà di Gino Bartali come Atleta e come Eroe. Si prenderà spunto dal documentario My Italian Secret / Gli eroi dimenticati del regista statunitense Oren Jacoby, presentato al Festival di Roma, che iniziò la sua missione di pace salvando un migliaio di persone tra le quali tantissimi ebrei.
“Sarà una grande emozione – ha commentato il primo cittadino di Ponte – parlare di Gino Bartali con il figlio Andrea, sono passati 100 anni dalla nascita e ricordiamo le sue immemorabili vittorie come i tre giri d’Italia, due Tour de France, due giri di Svizzera, quattro Campionati Italiani, quattro Milano-Sanremo, tre giri di Lombardia, tre giri del Piemonte e cinque giri della Toscana.
Ma bisogna – aggiunge il sindaco – ricordarlo come l’uomo eroe, quando nella seconda guerra mondiale percorrendo le strade della Toscana, fingendo di allenarsi, nascosti nel telaio della bici portava documenti che avrebbero permesso a decine di perseguitati ebrei di scappare dalla barbarie dello sterminio e di salvarsi.
Tutta questa storia è stata tenuta nascosta e solo nel 2013, qualche anno dopo la sua morte, è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni e il suo nome è stato inserito nel Giardino dei Giusti allo Yad Vahem, a Gerusalemme. Un riconoscimento per i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.
I valori dello sport espressi da Bartali – conclude Meola – come quelli dell’assenza di razzismo, della correttezza morale e dell’impegno verso gli altri è un bell’esempio anche per tutti i giovani che praticano attività sportiva sia a livello amatoriale che professionistico. All’ospite, a conclusione della serata, sarà consegnata un targa ricordo della manifestazione e dei prodotti tipici locali”.