Sindacati
Questione Cup all’ospedale “Rummo”, la Filcams Cgil attacca la Gesan Srl

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“La Filcams Cgil di Benevento è fortemente preoccupata per quanto sta accadendo nella gestione del servizio C.U.P. dell’Ospedale Rummo di Benevento da parte della Gesan Srl, la quale si è aggiudicata da pochi mesi l’appalto”. Lo scrive in una nota il segretario provinciale di categoria, Antonella Rubbo.
“Va ricordato a tutti – continua nella nota – le difficoltà riscontrate per l’assorbimento dei 15 operatori storici già presenti sull’appalto e la battaglia fatta al fine di vederli tutti reinseriti nel loro posto di lavoro. Oggi, i lavoratori storici sono 14, con orario di lavoro ridotto a 20 ore settimanali a cui si aggiunge la chiusura dello sportello accoglienza e il peggioramento del servizio call center, che passa da tre operatori a due, influendo negativamente sul servizio di prenotazioni e producendo all’utenza non poche difficoltà e disservizi con code agli sportelli ogni giorno sempre più lunghe.
A ciò va aggiunto che, nonostante le numerose richieste fatte dalla Filcams al fine di discutere del monte ore complessivo per l’espletamento del servizio, la proprietà aggiudicataria manifesta indisponibilità a discutere e a confrontarsi perché poco avvezza alle “tematiche sindacali”, atteggiamento questo, a nostro avviso che lede le prerogative sindacali.
Inoltre, la proprietà – spiega nella nota la sindacalista – ritiene non necessario un aumento dell’orario di lavoro ed una maggiore attenzione all’organizzazione dei cambi turni, fregandosene delle lunghe code, del malessere dell’utenza e di come ciò si ripercuota negativamente sui lavoratori.
Quindi, sebbene l’Azienda manifesti indisponibilità a far svolgere ore in più agli operatori, nei fatti, sceglie 3 figure professionali alle quale far svolgere orario supplementare, portandole a 35 ore circa settimanali a discapito degli altri fermi a 20 ore settimanali.
Inoltre – aggiunge – va evidenziato, che in aggiunta ai 14 ci sono ben 4 nuove figure, di cui 2, a 40 ore settimanali e le altre 2 a 30 ore settimanali, con i 14 operatori sempre fermi a 20 ore settimanali.
La nostra domanda, alla quale si spera di riuscire a dare una risposta è: “ l’interesse di una Azienda, solida, responsabile come la GESAN che opera su tutto il territorio nazionale non dovrebbe essere forse quello di farsi da garante di tutti i lavoratori e di assicurare la serenità nel luogo di lavoro, cercando di arginare malesseri e malumori da lei stessa ingenerati!?”
A noi, Filcams Cgil, i “padroni” non sono mai piaciuti! Questi atteggiamenti, che si ispirano a logiche padronali di certo non servono per costruire e per noi, chi fugge il confronto sbaglia sempre.
Vorremmo che l’Azienda capisse che la nostra vuole essere una collaborazione fattiva e di prospettiva, nell’interesse di tutti.
Se però si continuerà a perseverare, ognuno per ciò che gli compete, con comportamenti di screditamento verso l’organizzazione sindacale e discriminatori nei confronti dei lavoratori, – conclude il segretario Rubbo – la Filcams Cgil metterà in campo tutte le azioni necessarie al fine di garantire e tutelare le lavoratrici e i lavoratori tutti”.