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Valle Vitulanese

Il Comitato No Tariffe Alte e Servizi Scarsi di Foglianise presenterà dossier sul Cabib a Procura e Prefetto

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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Comitato No Tariffe Alte e Servizi Scarsi di Foglianise in merito all’incontro tenuto con il sindaci di Castelpoto, Isidoro Simeone.

“Preso atto che nessun candidato sindaco ha assunto una posizione sul destino del Cabib e soprattutto sul futuro della gestione del servizio idrico, tutti attendono l’esito elezioni amministrative per una questione di interessi e magari fare in modo che l’attenzione cali.

Intanto il Cabib continua ad essere gestito come un mero carrozzone clientelare spalmando sulla pelle dei cittadini i costi di gestione e i super privilegi di cui i dirigenti godono.

L’assemblea consortile seppur come previsto dall’art 18 dello statuto del Cabib, abbia competenze rispetto alla pianta organica, al personale, ai dirigenti e quindi possibilità di agire sugli sprechi, continua ad essere ferma a causa di uno squallido gioco di tatticismi politici che non fanno altro che danneggiare ulteriormente i cittadini.

Il candidato sindaco Aceto nonchè presidente del Cabib per nomina, preferisce non convocare l’assemblea per la paura di perdere la poltrona o per paura che troppe verità vengano a galla.

Dalle carte esaminate e fornite dal sindaco Simeone abbiamo avuto la certezza che il Cabib, senza aver mai fatto programmazione sulla riduzione dei costi di energia elettrica e ricerca di nuove fonti di approvvigionamento, altro non è che un ente clientelare, ridotto in pessimo stato dai sindaci dei rispettivi comuni.

Il Cabib per statuto si pone l’obbiettivo di essere appetibile ed allargarsi ad altri comuni, cosa mai avvenuta dal 91′ ad oggi. Ci chiediamo allora quali sono i compiti del direttore dell’ente, se queste attività seppur previste dallo statuto non sono mai state attuate?

Cosa giustifica un compenso di 100000 all’anno per l’attuale direttore? Nell’anno 2003, quando ancora la crisi non esisteva, l’assemblea consortile pur chiudendo il bilancio in passivo di euro 170000 aumentava gli stipendi per i dirigenti.

Lo stipendio del direttore arrivò dai 36000 ai 48000 euro l’anno. A distanza di 10 anni lo stipendio è praticamente raddoppiato, mentre lo stesso Cabib, nella persona del Presidente e Direttore, si ergono a grandi moralizzatori dispensando attacchi e offese per i cittadini che non riescono a sostenere i costi esorbitanti di un ente, che ricordiamo ha lo scopo di servire un servizio secondo criteri di economia, efficienza ed efficacia.

A questo punto ci chiediamo se il Cabib non è in grado di garantire questi criteri che ragion ha d’essere? Sempre nel 2004 fu presentata all’assemblea consortile una lettera dei revisori dei conti i quali esortavano gli amministratori a chiudere il bilancio in positivo e dato che era stato approvato un aumento di stipendi era necessario “aumentare le tariffe” che infatti ebbero due rincari nel 2003 e ad inizio 2004.

Questa lettera e i documenti visionati sono la prova schiacciante di quello che il Comitato asserisce da tempo ovvero che le tariffe alte del servizio idrico dipendono solo in parte dal costo dell’energia ma egualmente dipendono da una gestione clientelare di un ente che dovrebbe essere dei cittadini.

Se si aumentano gli stipendi per i dirigenti si aumentano le tariffe, se si assume nuovo personale aumentano le tariffe, se la rete non funziona si aumentano le tariffe, se qualcuno ruba l’acqua si aumentano le tariffe.

A prova della nostra tesi possiamo infatti vedere che dal 2003 ad oggi ad un aumento sistematico delle tariffe corrisponde un aumento degli stipendi dei dirigenti, che hanno anche l’ardire di bacchettare e offendere i cittadini, quegli stessi cittadini che da anni gli pagano sfizi e lazi.

Le informazioni accumulate in una dossier che riassume tutte le stranezze del Cabib verranno presentate in Procura della Repubblica e al nuovo Prefetto di Benevento.

La vicenda del Cabib è una delle tante storie di gestione scellerata di un ente pubblico ai danni dei cittadini che deve uscire allo scoperto!

Il Comitato No Tariffe Alte e Servizi Scarsi chiede le dimissioni immediate e un momento di confronto pubblico con i cittadini dove i Sindaci hanno il dovere di assumere una posizione rispetto a questa vergognosa vicenda”.

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