POLITICA
‘Il Sindaco, le nomine… ma la città è stanca di questi balletti’

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Dal vicecoordinatore vicario del Pdl cittadino, il consigliere comunale Roberto Capezzone, giunge agli organi di informazione una nota relativa – viste le fibrillazioni di periodo – al ”balletto di dichiarazioni al Comune di Benevento intorno al Sindaco e alle nomine”, del quale, sintetizza il politico, la “città è stanca”.
“I cinque Consiglieri Comunali che hanno protestato per le nomine fatte dal Sindaco fanno finta di non sapere che oramai il primo cittadino è ostaggio di gruppi di potere del PD. Le nomine di Gaudiello, Tanga e Lamparelli sono tutte ispirate dalla logica di compiacere il PD a prescindere da qualsiasi altra valutazione .- continua Capezzone – Ma oramai il vero allarme a Benevento è dato dal totale abbandono e dalle forti criticità in cui versano settori importanti dell’amministrazione comunale. In particolare i lavori pubblici per i quali si rincorrono voci relative ad imminenti provvedimenti dell’autorità giudiziaria su alcuni appalti che come abbiamo più volte segnalato presentano delle gravi anomalie nei capitolati, ma anche il commercio, dove si registra la totale assenza di controllo sulle autorizzazioni e sulle superfici di vendita ammissibili, nonché i servizi sociali con le forti criticità emerse nella gestione dei suoli cimiteriali e dei servizi di assistenza oramai ridotti al lumicino”.
In generale, dunque, finisce nel mirino di Capezzone “la condizione della città, che evidenzia un forte scollamento tra i cittadini ed il Comune. Quanto accaduto in questi giorni con le occupazioni e i danneggiamenti di alcune scuole fa emergere un altro dato allarmante relativo alla condizione dei giovani a Benevento; il Sindaco ha censurato i gravi atti di vandalismo: ma cosa fa il Comune per i giovani? Quali spazi sociali di aggregazione ha attivato? Quali iniziative a sostegno dell’occupazione? Quali attività di orientamento e formazione ? E’ logico che in un simile contesto la scuola e la famiglia possono poco ed hanno invece gioco facile certi manovratori della sinistra estrema cui si aggiungono anche soggetti noti alle forze dell’ordine che istigano i giovani a comportamenti antisociali. Se sono questi i giovani che protestano contro la riforma Gelmini, allora è chiaro che c’è poco da discutere – ferme restando le responsabilità di Comune e Provincia che più che dissociarsi dovrebbero avviare attività di prevenzione e di confronto. I cinque consiglieri più che pensare alle nomine farebbero bene ad occuparsi di questi e di altri problemi”.