CRONACA
Corso Garibaldi: scrutavano gli accessi di una gioielleria, bloccati due pluripregiudicati napoletani

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Nella serata di ieri, intorno alle ore 20.00 una pattuglia di Carabinieri in borghese del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento hanno fermato due pluripregiudicati di 30 e 37 anni provenienti dall’area napoletana.
I due uomini hanno raggiunto il centralissimo corso Garibaldi con la loro autovettura parcheggiandola nelle immediate vicinanze di una nota gioielleria, peraltro, nel gennaio 2010, già oggetto di una sostanziosa rapina scoperta poi dai Carabinieri che ne hanno arrestato gli autori: una banda di napoletani, peraltro successivamente condannati.
Mentre il 30enne, con disinvoltura ed indifferenza, si avvicinava alle porte d’ingresso della gioielleria studiandone le fattezze così come poi ha fatto anche per le vetrine, osservandone il prezioso contenuto esposto, il 37enne è rimasto all’interno dell’automobile, al posto di guida e con il motore acceso tenendo d’occhio, a sua volta, il compagno.
Tuttavia il comportamento dei due uomini non è sfuggito all’occhio vigile di una pattuglia di Carabinieri in borghese impegnati nello svolgimento di apposito servizio antirapina i quali si sono appostati e, non visti, hanno osservato attentamente la condotta dei due soggetti.
Avuto il forte sospetto che i due soggetti potessero commettere qualche reato, anche in considerazione della precedente rapina perpetrata, i Carabinieri hanno avvisato di quanto stava accadendo la Centrale Operativa del Comando Provinciale dell’Arma che, immediatamente, ha fatto convergere in zona un’autoradio.
Una volta giunta l’autoradio i Carabinieri hanno subito fermato i due uomini, che tra l’altro non si erano accorti di nulla, accompagnandoli in Caserma.
Qui, a seguito degli accertamenti, è emerso che i due soggetti, di cui uno ha il soprannome di “chiodo”, erano gravati da numerosi precedenti giudiziari per furto, rapina, spaccio di sostanze stupefacenti ed altro e, alle richieste formulate dai Carabinieri circa la loro presenza in città, i due non hanno fornito ragionevoli spiegazioni se non risposte evasive ed inconcludenti.
Pertanto i Carabinieri hanno avviato nei loro confronti le procedure per l’irrogazione del foglio di via obbligatorio che gli impedirà il ritorno in città fino ad un massimo di tre anni.