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Associazioni

Tpl, presentato il piano di riprogrammazione dei servizi minimi. I pendolari: “Primo step di un percorso lungo e difficile”

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“In data 17 ottobre 2013, si è svolta presso l’Auditorium della Giunta Regionale della Regione Campania, la riunione della Consulta Regionale per la Mobilità, presieduta dall’Assessore Regionale ai Trasporti Prof. Sergio Vetrella, insieme ai vertici dell’ACAM Campania alla presenza dei rappresentanti delle Associazione e Comitati dei pendolari della Campania, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni datoriali ed di alcuni rappresentanti degli Enti Locali.

Oggetto della riunione – scrive in una nota il Coordinamento regionale Pendolari della Campania – è stato la presentazione del Piano di riprogrammazione di tutti i servizi di trasporto (ferro, gomma, mare) che è stato sviluppato partendo dai Piani di trasporto presentati da ogni Provincia, integrati laddove possibile dalle indicazioni e dalle proposte provenienti dalle Associazioni e Comitati di utenti, raccolte attraverso incontri susseguitisi mensilmente dall’inizio dell’anno, e per quanto riguarda le associazioni facenti parte del Coordinamento regionale pendolari della Campania, anche attraverso la presentazione di un documento unitario, consegnato ai vertici del trasporto regionale a luglio scorso.

Con l’approvazione, entro il prossimo 26 ottobre, del predetto piano di riprogrammazione, si tenterà, per la prima volta, di dare al sistema del Trasporto pubblico in Campania delle regole ben precise e chiare gettando le basi per riuscire ad avere un servizio di trasporto che sia efficiente, che riduca gli inutili sprechi ed il più possibile rispondente alle reali esigenze dell’utenza, ma soprattutto si garantirà alla nostra Regione, un premio in termini di risorse previsto all’interno del Fondo Nazionale Trasporti, di 55 milioni di euro, che in caso contrario andrebbe perduto, gettando il sistema del Trasporto pubblico Regionale in una crisi ancora più profonda.

In realtà questo però – aggiunge il Coordinamento – è solo un primo step, di un percorso ancora lungo e non privo di ostacoli che ci attende nei prossimi mesi, perché, alla fase di approvazione volta essenzialmente ad impedire la perdita della quota premiale, dovrà seguire la definizione nello specifico dei servizi ( numero di corse, percorsi ecc. ) nelle diverse Province e, naturalmente, l’espletamento della gara per assegnare i servizi così definiti.

Le nostre preoccupazioni – prosegue – si focalizzano proprio su questa seconda fase, durante la riunione infatti, sono stati presentati due possibili scenari attuabili, il primo che garantirebbe livelli di servizi minimi accettabili, che necessita però dello sforzo da parte di tutti gli Enti coinvolti (Regione, Province e Comuni capoluogo) nel garantire almeno le risorse impiegate nei trasporti negli ultimi due anni, e l’altro scenario che si aprirebbe, in assenza di tali impegni, che non garantirebbe più livelli di servizi minimi adeguati ne la salvaguardia dei livelli occupazionali del comparto.

Quindi per poter raggiungere tutti gli obiettivi proposti nel Piano di riprogrammazione è necessario che tutti i soggetti coinvolti svolgano il loro compito fino in fondo e per quanto ci riguarda, come Coordinamento Regionale dei Pendolari della Campania, noi non ci sottrarremo a fare la nostra parte, continuando con il nostro impegno, vigilando e sollecitando le istituzioni attraverso la presentazione di proposte volte quanto meno a non peggiorare le condizioni di vita di migliaia di pendolari che ogni giorno per motivi di studio e di lavoro usufruiscono del servizio di trasporto pubblico, ma come abbiamo più volte ribadito, noi possiamo metterci la passione e la tenacia che ci viene dal vivere sulla nostra pelle tutti i disagi che un sistema di trasporti allo stremo comporta, ma senza l’impegno di Regione ed Enti Locali rischierà di essere un lavoro infruttuoso.

L’Ente Regione nella riunione ha detto la sua, ma, data la scarsa presenza di rappresentanti delle Province e dei Comuni capoluoghi di Provincia alla riunione, non abbiamo potuto ascoltare la loro posizione su questo importante e delicato argomento, – conclude la nota – ci attendiamo quindi di conoscere al più presto le reali intenzioni di tutti gli enti coinvolti sulla questione, auspicando di poterci confrontare tutti insieme nelle prossime riunioni che si svolgeranno, presso la Regione, subito dopo l’approvazione del Piano di Riprogrammazione ed anche attraverso incontri mirati tra le Associazioni e le singole Province”.

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