POLITICA
‘Proviamo a… risolvere qualcosa’

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Dal capogruppo consiliare di TèL, Nazzareno Orlando, riceviamo, e pubblichiamo, questa nota sul momento politico attuale. In Regione, ma soprattutto in città.
“Lo spettacolo che ancora una volta i rifiuti napoletani e i crolli di Pompei stanno dando al mondo è l’ennesima sconfitta della politica virtuale ed egoista presente, purtroppo, in tutti i partiti. Quei rifiuti e quei crolli sono la bocciatura non della Campania o solo del suo Capoluogo, ma dell’intera Nazione. Cercare le responsabilità è divenuto necessario ma non sufficiente. Bisogna trovare immediatamente soluzioni e queste, possono e devono venire da una classe dirigente capace di fare autocritica, capace, di coinvolgere le energie le energie sane e, infine, capace di individuare una strada definitiva per uscire dalle emergenze. Sono troppi, infatti, i fronti che oramai quotidianamente allontanano il cittadino dai suoi potenziali rappresentanti.
Il ragionamento, ovviamente, vale a Napoli come a Benevento dove i problemi continuano ad accumularsi sotto gli occhi di una politica fatta più di intrighi e strategie che di concreta capacità di individuarli e, possibilmente, risolverli. Per far ciò non ci vorrebbe la bacchetta magica bensì la volontà di superare le faziosità e le arroganze per costruire una piattaforma di questioni su cui confrontarsi con serietà ed efficacia. Individuare, insomma, le 5-6 questioni importanti su cui far convergere idee, progetti e studi di fattibilità. Senza inciuci e biechi trasversalismi ma nell’ottica di comprendere se è possibile, una volta tanto e nel rispetto delle posizioni diverse…risolvere qualcosa!
I cittadini, oramai, sono stufi del muro contro muro. Possono anche partire da idee e valori diversi ma, dalla politica, pretendono fatti e, questo, è ancora più percepibile a livello di amministrazioni locali. Costruire prospettive occupazionali, redigere progetti di sviluppo, ridurre le spese superflue, dare spazio alle professionalità, bloccare le infiltrazioni malavitose, garantire la trasparenza degli appalti, andare incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà, attivarsi per essere vicini ai meno fortunati e ai non tutelati appaiono solo alcune delle questioni che non necessitano di scontri frontali ma di capacità di implementazione, di voglia di superare il proprio punto di vista per raggiungere il troppo teorizzato “bene comune”. La città chiede di ritrovare emozioni, fiducia, linearità di percorsi e prospettive. I giovani pretendono un futuro fatto di lavoro e coinvolgimento e non di raccomandazioni e piaceri.
Gli anziani chiedono più verde e più sicurezza e non assistenzialismo e compassione.
Saranno anche banalità ma spesso in esse vi è la verità. Una volta tanto, dunque, si ascolti la coscienza e si faccia ciò che essa suggerisce. Il Sannio ha bisogno di uno scatto d’orgoglio che la sua storia e le sue tradizioni non tarderanno a rendere concreto”.