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Consorzi rifiuti, le riflessioni del lavoratore Mancini dopo l’incontro con i commissari liquidatori

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Pierino Mancini, lavoratore degli ex Consorzi Rifiuti, che interviene sulla vicenda a seguito dell’incontro con i commissari liquidatori.
“La vertenza, in ogni caso, si avvia stancamente alla fine, mancano poche settimane alla fatidica data del 31 dicembre, e tende anche al peggio. Dal nostro punto di vista, diverso da quello dei sindacati, vogliamo esprimere alcune considerazioni che riteniamo utile far conoscere alla pubblica opinione.
A) L’incontro di ieri organizzato dai sindacati, che noi abbiamo portato a conoscenza dei lavoratori e della stampa, è servito solo ad interrompere, momentaneamente, l’iter della mobilità per permettere a loro di spostare la vertenza sul tavolo regionale, il prossimo 3 settembre. In attesa, anche, della nuova legge sui rifiuti.
Questa vertenza è anomala, proprio per il non rispetto delle leggi che tutelano i diritti dei lavoratori.
Ad esempio, quella che prevede il passaggio di cantiere. Quando in un comune viene meno il Consorzio nella raccolta dei rifiuti, ad esso subentra il privato che, però, è obbligato a utilizzare i dipendenti del Consorzio che ivi già operavano. Per questo motivo i tre commissari hanno indicato, fin dal mese di maggio del 2010, come dovevano essere ripartiti, Comune per Comune, i lavoratori, in proporzione alle quote consortili.
Chi, e perché, non ha rispettato questa legge? Perché chi doveva tutelare i diritti dei lavoratori, imponendone il rispetto, non lo ha fatto anche con denunce alla Procura della Repubblica? Domande sostanziali, a cui la magistratura, da noi sollecitata, dovrebbe dare, quanto prima, una risposta. Da settembre il mancato rispetto di questa legge sarà il fulcro delle nostre iniziative.
B) La richiesta di mobilità fatta dai commissari potrebbe essere annullata del tutto, in qualsiasi momento. Se riparte, ad esempio, il progetto regionale. Per quello che abbiamo sentito nella Commissione regionale pensiamo che sarà molto difficile una proroga. Ma la speranza, questo vuoto e inconcludente stato d’animo, che ancora convive con i lavoratori, è l’ultima a morire.
Si potrebbe anche annullare l’iter, qualora la nuova legge regionale, che dovrebbe essere approvata a settembre, sulla gestione integrata della raccolta e smaltimento dei rifiuti, garantisse senza alcun dubbio interpretativo, il ritorno al lavoro, nel 2014, dei 124 operatori alle dipendenze dell’Ato provinciale sannita.
Per questo la consigliera regionale Giulia Abbate presenterà un emendamento, prestando ascolto al segretario provinciale della Uil, Fioravante Bosco, che con lucidità e onestà, ne denunciava l’inefficacia mentre qualche incosciente sindacalista ancora tranquillizzava i lavoratori dichiarando, con grande sicumera, che il ritorno al lavoro era stato assicurato proprio da quella proposta di legge.
Anche in questo caso, però, ci si aggrappa alla speranza: che l’emendamento prima passi e che, soprattutto, sia efficace per raggiungere l’obiettivo.
C) I lavoratori, dopo tre anni, non hanno bisogno di nuove speranze, illusioni o brevi interruzioni dell’iter della messa in mobilità. Hanno un disperato bisogno immediato di soldi. Dove è possibile reperirli in poco tempo? E’ ancora aperta la partita sulla Cig in deroga, per gli anni 2011 e 2012.
Dopo la perdita di quella del 2010, sentenziata dal Tar per la non approvazioni delle dotazioni organiche, i tre commissari, come prevedeva la legge, le hanno approntate e sottoposte al vaglio della Provincia che le ha approvate.
Visto che ora è tutto regolare, per quale motivo ancora non si riesce a convocare un tavolo in modo da riconoscere a tante famiglie il diritto di percepire quegli ammortizzatori sociali, previsti dalla legge, di cui si sente un grandissimo bisogno?
Da tre anni 124 lavoratori vivono nell’incubo della perdita definitiva del lavoro, a cui, ormai, siamo molto vicini. Solo un miracolo, per chi ci crede, potrebbe,a questo punto, risolvere questa disperante situazione, a cui siamo arrivati per i tanti errori commessi. A partire dal ricorso, nei tribunali, avverso alla Cig in deroga! Oggettivamente, questa è la fase. Non si comprende, quindi, chi ai lavoratori manifesta ancora grande e illusorio ottimismo. Fuorviante e veramente fuori luogo”.