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Eic, via libera agli schemi regolatori: aumentano le tariffe dell’Alto Calore
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Si è svolto nella mattinata di oggi, 19 dicembre 2025, presso la sede dell’Ente Idrico Campano di Napoli, il Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano. Nel corso della seduta sono stati approvati i punti all’ordine del giorno, tra cui il Bilancio di Previsione 2026-2028 con i relativi allegati e indicatori, il Piano d’Ambito distrettuale Napoli Nord con aggiornamento del PEF e le azioni propedeutiche all’affidamento del Servizio Idrico Integrato e alla costituzione della Società Mista Acqua Pubblica Napoli Nord S.p.A.
Il Comitato ha inoltre approvato gli Schemi Regolatori 2024-2029 per i gestori Acquedotti S.c.p.a., Ottogas S.r.l. e Alto Calore Servizi S.p.A., nonché l’aggiornamento tariffario per il Comune di Campoli del Monte Taburno (BN) attraverso l’adozione dello schema di convergenza.
Sono stati anche approvati alcuni importanti progetti finalizzati al completamento del risanamento igienico-sanitario del fiume Sarno e un importante progetto finalizzato a limitare i disagi derivanti dalla riduzione della risorsa idrica delle sorgenti dell’Ausino nei territori di Bracigliano, Mercato San Severino, Roccapiemonte, Siano e Castel San Giorgio.
La nota dell’Alto Calore allegata all’ordine del giorno
Comunicazioni relative all’attuazione del Piano Industriale e sulla necessità di revisione tariffaria
Alto Calore Servizi S.p.A., nell’ambito delle attività previste dal Piano Industriale approvato dal Tribunale di Avellino nel novembre 2024, evidenzia preliminarmente che le strutture tecnico-amministrative della Società sono attualmente impegnate nella definizione del primo piano di riparto con il Tribunale di Avellino e nella programmazione per l’anno 2026, orientata a garantire il miglioramento dei servizi tecnico-commerciali offerti sul territorio, coniugando l’efficienza operativa con il necessario equilibrio economico-finanziario.
La programmazione 2026 prevede, da una parte, la massima attenzione per la ulteriore riduzione della spesa e l’incremento del fatturato attraverso il potenziamento dei servizi di lettura e, dall’altra, l’avvio dell’attuazione degli interventi tecnici e commerciali previsti dal Piano degli Interventi in corso di approvazione, finalizzati ad adeguare i servizi resi sul territorio agli standard nazionali definiti da ARERA. A partire dall’inizio del prossimo anno, è stato programmato, come noto, congiuntamente all’Ente Idrico Campano, un ciclo di incontri con le Amministrazioni Comunali, volto ad approfondire le principali problematiche e a individuare soluzioni condivise, nello spirito di collaborazione e compartecipazione che caratterizza l’azione della Società.
Si conferma inoltre che, al fine di garantire la sostenibilità del primo piano di riparto che andrà approvato dal Tribunale di Avellino, negli ultimi due mesi sono stati definiti, con la Regione Campania, gli atti amministrativi necessari per il trasferimento alla Società degli importi relativi ai ristori ambientali (ERC) per il periodo 2020-2024, derivanti dall’Accordo di Programma tra la Regione Campania e la Regione Puglia per la regolamentazione dei trasferimenti idrici. Tali procedure hanno consentito l’erogazione di oltre 22 milioni di euro, destinati alla riduzione del debito concordatario.
Parallelamente, la Società ha avviato interlocuzioni con la Regione Campania e con i principali fornitori per la riduzione e rinegoziazione del debito, al fine di rendere più sostenibile la gestione corrente. Sono state inoltre intensificate le attività di recupero del credito, per garantire una equa ripartizione dei costi del servizio e reperire le risorse necessarie al rimborso dei debiti concordatari.
In questo quadro assume carattere decisivo, non più rinviabile, l’approvazione della proposta di adeguamento tariffario da parte di codesto spettabile Ente. L’approvazione dello schema regolatorio 2024-2029, rinviata ad agosto 2025, è ineludibile e rappresenta infatti la condizione imprescindibile per assicurare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda e per evitare l’interruzione del percorso concordatario, con le traumatiche conseguenze che ne deriverebbero sulla continuità aziendale.
In assenza dell’adeguamento tariffario la gestione corrente non sarebbe più sostenibile e verrebbero meno le condizioni del piano concordatario con il rischio concreto del fallimento.



