CULTURA
A Palazzo Mosti presentato il romanzo L’ultima Janara di Pasquale Rosati
Ascolta la lettura dell'articolo
Nel pomeriggio di ieri, nella suggestiva cornice di Palazzo Mosti, si è tenuta la presentazione del romanzo L’ultima Janara di Pasquale Rosati, un incontro intenso e partecipato che ha confermato ancora una volta quanto la narrazione, quando nasce da un territorio e ne attraversa la memoria profonda, sappia diventare esperienza collettiva e gesto culturale condiviso.
Ad aprire l’incontro è stato il sindaco Clemente Mastella che ha espresso un sentito apprezzamento per tutte quelle iniziative capaci di far distinguere Benevento e Ceppaloni attraverso la cultura, richiamando il valore identitario di una tradizione che continua a parlare al presente. Nel suo intervento ha inoltre annunciato l’avvio dei lavori di un parco tematico ed immersivo dedicato alla cultura delle streghe, un progetto che rafforza il legame tra storia, mito e valorizzazione del territorio, rendendo la memoria un luogo vivo ed interessante.
Antonella Tartaglia Polcini ha poi accompagnato il pubblico dentro la trama e lo stile del romanzo, soffermandosi sulla qualità di una scrittura fluida ed immersiva, capace di evocare immagini e suggestioni con naturalezza. Ha sottolineato come l’autore riesca a far rivivere l’universo narrativo delle janare con semplicità apparente, ma con una forte verve artistica, restituendo al lettore una voce autentica e profondamente radicata.
Rosario Guerra, che ha moderato l’incontro, ha proposto un’analisi puntuale del racconto, intrecciando la narrazione del romanzo con riferimenti storici e letterari legati alla figura della janara, offrendo al pubblico una chiave di lettura che ha messo in dialogo mito, storia ed elaborazione narrativa. Il suo intervento ha restituito spessore e profondità ad un immaginario spesso semplificato, mostrando come la letteratura possa farsi strumento di conoscenza e riscoperta.
A chiudere l’incontro è stato Silvio Sallicandro, editore di Delta 3 Edizioni, che ha richiamato il valore della scrittura e della lettura come simboli della restanza, intesa come scelta consapevole di custodire e raccontare i luoghi attraverso le storie. Nel suo intervento ha invitato l’autore a portare L’ultima Janara in altri contesti letterari, affinché il romanzo continui il suo cammino incontrando nuovi lettori e nuovi sguardi.
La presentazione è stata arricchita dalla lettura di alcuni brani del romanzo affidata a Linda Cesare, accompagnata dalle note del violino di Nadezda Khomutova e dalla chitarra di Giorgio De Ieso, creando un intreccio emotivo tra parola e musica che ha reso l’atmosfera ancora più intensa e partecipata. Un pomeriggio che ha confermato come la cultura, quando nasce da una voce sincera e da un territorio che si riconosce nelle proprie storie, sappia ancora unire, emozionare e lasciare traccia.




