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Referendum sulla giustizia, a Benevento al via il Comitato “Camere Penali per il Sì”
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La Camera Penale di Benevento ha presentato in data odierna i lavori del Comitato per il Sì al referendum sulla separazione delle carriere in magistratura. La riforma costituzionale della giustizia sarà oggetto di referendum popolare confermativo nella prossima primavera. L’Unione delle Camere Penali – da sempre favorevole a questa riforma, a prescindere dalle maggioranze politiche – ha costituito il Comitato referendario “Camere Penali per il Sì” e promosso una serie di attività da svolgere sul territorio per sensibilizzare i cittadini sulle regioni del Sì.
Il Presidente della CP di Benevento, insieme alla sua Giunta, composta dagli Avv.ti Giuseppe Romano, Domenico Rossi, Roberto Pulcino, Valeria Crudo, Giuseppe Nardone, Enrico Riccio e Francesco Fusco, ha annunciato la manifestazione “129 piazze per il Sì” che vedrà la locale Camera Penale incontrare la cittadinanza il prossimo 27 dicembre in Benevento, lungo corso Garibaldi, all’altezza di piazza Roma.
In quella che è stata un’assemblea degli iscritti molto partecipata, sono altresì intervenuti: la Presidente del COA di Benevento, Avv. Stefania Pavone, numerosi componenti del Consiglio, la Componente della Giunta nazionale UCPI e past president della CP di Benevento, Avv. Simona Barbone, la delegata OCF, Avv. Lidia Caso, che ha letto all’assemblea il documento a sostegno delle ragioni del Sì al referendum elaborato dall’OCF – Distretto di Napoli, il presidente dell’AIGA Sezione Benevento, Avv. Francesco Capuozzo, il quale ha confermato l’impegno della sua associazione in favore della riforma, così come ha fatto il componente del Direttivo della Camera Civile di Benevento, Avv. Agostino Guarente, che ha invitato a non alimentare scontri con la magistratura e ha posto l’attenzione sulla concreta attuazione dell’art. 111 della Costituzione, in prosieguo con la Riforma Vassalli. Separazione, dunque, come principio di civiltà giuridica, per il giusto processo.
L’idea comune è che questa riforma non sia e non debba essere contro i magistrati, anzi che rafforzi l’indipendenza e la terzietà del giudice, proseguendo nella costruzione del giusto processo, al di là di ogni posizione politica di parte.

