Opinioni
La Regione davanti al suo bivio: la politica ricostruisca la partecipazione e torni tra la gente. L’appello al ‘fare presto’
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Fate presto. È l’appello che sentiamo il bisogno di rilanciare oggi da queste colonne, animati dal massimo rispetto per la nostra comunità e con il desiderio di richiamare l’attenzione su ciò che sta accadendo alla partecipazione democratica in Campania.
Nel weekend appena trascorso la nostra regione ha vissuto un vero e proprio shock civico: un appuntamento elettorale che è stato onorato solo dal 44% degli aventi diritto. In pratica, circa quattro campani su dieci si sono recati alle urne. Poco più di due milioni di persone hanno votato, su circa cinque milioni di aventi diritto. Il confronto con la consultazione regionale del 2020, svolta peraltro in piena pandemia, mostra una perdita di 11 punti percentuali. In soli cinque anni, quasi 500.000 persone hanno smesso di votare. In vent’anni, un milione e mezzo. Numeri che nemmeno i sondaggi più pessimisti avevano previsto: una frattura democratica profonda e inattesa.
Quello registrato oggi è il dato più basso di affluenza da quando, nel 1970, la Regione Campania è stata istituita e si vota per il suo consiglio. Al netto di rari referendum poco partecipati, rappresenta con ogni probabilità la più bassa adesione democratica nella storia repubblicana della nostra regione.
Questo dato va analizzato con serietà, persino prima di leggere quelli politici che dalle urne hanno decretato vincitori e sconfitti, maggioranze e opposizioni.
Fate presto, dunque: è il nostro modesto ma urgente invito a soccorrere le istituzioni democratiche regionali, a ricucire il rapporto con una popolazione che si è progressivamente allontanata, a dimostrare che una Politica con la “P” maiuscola esiste ancora ed è possibile.
Fate presto a parlare ai giovani, spiegando che la partecipazione alla vita politica e sociale è l’unico modo per guardare al futuro con fiducia. Fate presto a raccontare alle famiglie che la Regione può e deve essere un supporto concreto per migliorare la vita quotidiana, non attraverso assistenzialismo sterile, ma esercitando con responsabilità il ruolo di istituzione democratica.
Il nostro fate presto è rivolto a tutti, senza distinzione: vincitori e vinti, eletti e non eletti, partiti e movimenti civici. È rivolto a chi già si impegna in politica e a chi potrebbe farlo: perché non si tratti più di “scendere in politica”, ma di elevarsi alla politica, intesa come servizio.
Occorre recuperare immediatamente il dialogo con le persone e con i territori. Occorre ricostruire la fiducia nelle istituzioni e nei rappresentanti democratici. Occorre trasformare il rassegnato “tanto non cambia mai nulla” in un più consapevole “tutto può sempre migliorare”.
Eletti e non eletti, forze politiche e realtà civiche: fate vivere ai cittadini campani una campagna elettorale lunga cinque anni, non solo due mesi. Una campagna non fatta di richieste di consenso, ma di ascolto, presenza, proposte. Una campagna continua, talmente viva e partecipata da riportare alle urne, tra cinque anni, un popolo convinto del valore della propria istituzione regionale, chiamata a gestire sanità, istruzione, formazione professionale, trasporti, beni culturali, ambiente, turismo e tante altre dimensioni decisive della nostra vita quotidiana. Fate presto.




