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De Iapinis lancia l’appello per il 29 settembre: “Benevento onori i suoi impegni e non dimentichi i bombardamenti”

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“Il 29 settembre sia il giorno del dovere e della memoria. Benevento non dimentichi i suoi morti.” È l’appello accorato lanciato da Ambner De Iapinis, ex amministratore comunale, in una nota diffusa questa mattina in vista dell’imminente ricorrenza dei bombardamenti angloamericani che, nel 1943, devastarono la città.
Tre mesi di inferno, migliaia di vittime innocenti e un centro storico dilaniato nel cuore dell’estate che seguì l’armistizio. Le bombe alleate, giunte con la motivazione ufficiale di “liberare” la città dai tedeschi, finirono per colpire chiese, ospedali e abitazioni civili, risparmiando, ironia della sorte, proprio le forze occupanti. “Quelli furono giorni maledetti, povera Benevento”, scriveva Monsignor Salvatore De Lucia nel suo diario. E quelle parole riecheggiano ancora oggi nel silenzio delle rovine mai dimenticate.
Nel 2024, un primo passo ufficiale: la delibera n.229 del 13 settembre, votata all’unanimità, istituì il 29 settembre come giornata della commemorazione ufficiale da celebrarsi ogni anno nel Duomo della città, nel nome della memoria e della dignità storica. Un impegno solenne, che vide uniti il sindaco Clemente Mastella, l’arcivescovo Felice Accrocca, le istituzioni e i cittadini in un momento di grande partecipazione civile tenutosi proprio di fronte alla Prefettura.
“Ora però – ammonisce De Iapinis – è il momento di passare dalla memoria scritta a quella viva. Il Sindaco onori quell’impegno solenne e convochi le massime autorità, i cittadini e l’arcivescovo per una commemorazione che sia all’altezza del dolore vissuto”. L’ex amministratore chiede che il 29 settembre 2025 diventi così la prima vera celebrazione ufficiale, nel segno del rispetto e della verità storica.
L’appello si chiude con un invito alla partecipazione collettiva: “I cittadini e i parenti delle vittime facciano il proprio dovere: testimonino con la loro presenza, nel Duomo, il ricordo dei propri defunti massacrati in quei giorni di devastazione e morte. Questo – conclude – deve essere il primo di una lunga serie di eventi epocali per onorare un ricordo mai cancellato”.