CULTURA
L’eco designer sannita Franco Francesca ridisegna il Teatro Romano: moda, emozione e ritorno alle origini

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Nel cuore del Triggio, il quartiere più antico di Benevento, dove le pietre parlano ancora di magia, riti e storia, Franco Francesca ha messo in scena una performance che ha superato i confini della moda. Non una semplice sfilata, ma un atto poetico e collettivo, in cui lo spazio, le persone e le emozioni hanno dialogato in un’unica visione.
Siamo al Teatro Romano, a pochi passi da dove è nato il primo Eco Atelier al mondo, fondato dallo stesso stilista più di vent’anni fa. E proprio qui, in uno dei luoghi più suggestivi della città, Franco Francesca ha fuso passato e futuro, tradizione e sperimentazione, riportando simbolicamente a casa anni di esperienze, contaminazioni artistiche, viaggi e creazioni che hanno fatto il giro del mondo
La serata si apre sulle note de “Il nastro rosa” di Lucio Battisti, eseguita nel concerto Battisti Legend, grazie alla visione condivisa con Francesco Tuzio, che ha voluto fortemente la presenza dell’atelier all’interno dell’evento. E da quella musica nasce anche l’ispirazione cromatica della collezione.
I capi presentati raccontano la figura delle janare contemporanee, donne forti, libere, misteriose. Ma è la regia a stupire: è il pubblico a diventare protagonista, scendendo dai gradoni, percorrendo le scale antiche del teatro, fino a riempire il palcoscenico. Il teatro si trasforma, si apre, diventa tutto un unico grande palcoscenico. Un gesto semplice ma potentissimo, capace di annullare distanze e gerarchie, restituendo alla moda la sua dimensione più autentica: quella della partecipazione e del coinvolgimento emotivo.
Tra gli ospiti colpiti da questa visione c’era anche Fioretta Mari, attrice e maestra di teatro insignita del Premio alla Carriera e pubblicamente ha fatto i complimenti al designer e il giorno seguente ha voluto prolungare la magia visitando personalmente l’atelier. Ha pranzato con la famiglia, esplorato ogni collezione, toccato con mano ogni accessorio. Da questo incontro autentico nasce una nuova collaborazione: Franco Francesca ha creato per lei i look che indosserà al Maratea Film Festival, portando ancora una volta il suo stile fuori dai confini cittadini, ma profondamente legato al suo territorio.
«Non devi più restare defilato – gli ha detto Fioretta – meriti di essere al centro della scena». Ha poi annunciato il desiderio di tornare a Benevento e lavorare a nuovi progetti insieme a Franco Francesca e all’Accademia dell’Opera di Francesco Tuzio, riconoscendo in loro due forze creative che meritano maggiore visibilità.
Ancora una volta, Franco Francesca ci mostra che gli eventi non devono essere fini a sé stessi, ma devono generare continuità, creare connessioni profonde con le persone, con il territorio, dentro e fuori i suoi confini. Per questo motivo, non smette mai di intrecciare il suo mondo con quello della sua città, costruendo un ponte vivo tra il locale e il globale, tra l’intimo e l’universale. In un tempo in cui tutto si copia e si ripete, Franco Francesca ci ricorda che si può ancora sorprendere, raccontare, emozionare. Basta restare autentici. E crederci. Sempre.