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Incidente agricolo a Cautano, Federacma: “Una strage silenziosa, servono controlli e prevenzione”

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Un’altra vita spezzata dal ribaltamento di un trattore. Questa volta la tragedia si è consumata a Cautano, dove Angelo Saccomando, 68 anni, ha perso la vita mentre ripuliva dall’erba un terreno in contrada Loreto. Secondo le prime ricostruzioni, durante la lavorazione, il mezzo si sarebbe avvicinato a una piccola scarpata che ha improvvisamente ceduto, provocando il ribaltamento del trattore. L’uomo è rimasto schiacciato, senza possibilità di liberarsi.
A fare la drammatica scoperta è stato il figlio Nicola, allertato dalla madre Pasqualina, preoccupata per il mancato rientro del marito all’ora di pranzo. I soccorsi – con l’intervento del 118 e dei Vigili del Fuoco – si sono rivelati purtroppo inutili: non è stato possibile salvare Saccomando, noto in paese anche per la sua attività di imprenditore edile.
Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime vicinanza alla famiglia e rilancia l’allarme sulla sicurezza dei mezzi agricoli, chiedendo l’immediata attuazione della revisione tecnica obbligatoria per i trattori.
“Un’altra persona per bene che muore lavorando nel proprio campo. Un’altra famiglia spezzata. E un altro trattore che si ribalta perché nessuno ha mai verificato se fosse sicuro – commenta il presidente di Federacma, Andrea Borio –. Questa è ormai una strage silenziosa che va fermata”.
Secondo INAIL, in Italia si registrano oltre 100 morti all’anno in agricoltura, con il ribaltamento del trattore come prima causa. Rollbar, cinture, freni, protezioni per la guida in pendenza: strumenti essenziali che molti mezzi – soprattutto quelli più datati – non possiedono o non hanno mai fatto controllare.
“La legge sulla revisione tecnica dei mezzi agricoli è ferma dal 2015 – prosegue Borio –. Manca il decreto attuativo, non ci sono centri accreditati né controlli effettivi. Lo Stato deve intervenire. Il prezzo di questa inerzia si conta in vite umane”.
Angelo Saccomando era una figura stimata nella comunità, imprenditore e padre di famiglia. Il dolore per la sua scomparsa ha colpito profondamente Cautano e il Sannio.
“La sicurezza – conclude Borio – non può dipendere dal destino. Serve una rete di prevenzione che funzioni, per tutti: per gli agricoltori, per i pensionati, per chi lavora la terra per passione. E serve ora. Non possiamo aspettare il prossimo articolo di cronaca”.