CULTURA
Dal Sannio alla Rai: l’autore Gabriele Di Marzo si racconta tra politica, tv e l’amicizia con Nunzia De Girolamo

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C’era un ragazzino, in un piccolo paese del Sannio, che registrava ore e ore di partite di Terza Categoria sognando ad occhi aperti il mondo del giornalismo e della tv. Quello stesso ragazzino, qualche anno dopo, iniziava a farsi le ossa nei corridoi della politica tra comunicati da inviare e conferenze stampa da organizzare. Oggi quel ragazzino è un uomo che di strada ne ha fatta tanta, arrivando fino a viale Mazzini al cospetto di Mamma Rai: è un professionista che sa leggere la realtà, capire e interpretare gli avvenimenti, sa cosa trasformare in contenuti e storie. Senza mai dimenticare da dove è partito. Sì perché la storia del 32enne Gabriele Di Marzo, autore tv per la Rai, è cucita di passione e di fedeltà: alla parola, alle idee politiche, all’amicizia con Nunzia De Girolamo, alla sua San Lorenzo Maggiore. Dai banchi di Forza Italia ai salotti Rai, dai momenti più difficili fino alle esperienze più belle del ‘dietro le quinte’, Gabriele è rimasto il ragazzo semplice di sempre: la sua è una traiettoria fatta di sogni realizzati, incontri speciali da raccontare un giorno ai nipoti, di lavoro costante e di crescita personale. Ma, soprattutto, è una storia di radici che restano dentro al cuore e che fanno poi la differenza.
Partiamo dalla politica, che ha sempre fatto parte della tua vita…
Una inguaribile passione, che mi porto dentro da sempre. Nasce quando ero bambino: all’epoca già seguivo le tornate elettorali. Ricordo benissimo la sfida del 2006 Prodi vs Berlusconi: da lì iniziò la mia simpatia per il Cavaliere, dettata anche da determinati valori e da una visione del mondo che per me è sempre stata vicina a quella del centrodestra. Successivamente è iniziato anche il mio impegno politico, avvicinandomi ai giovani di Forza Italia. La cosa è poi cresciuta nel tempo ricevendo vari incarichi. La stessa passione politica l’ho trasferita in ambito universitario: ad Urbino, nel 2014, mi candidai come componente studentesca al CdA dell’Ente regionale che si occupava dell’erogazione delle borse di studio. Pur ricevendo moltissime preferenze, sfiorai l’elezione. Mi rifeci l’anno seguente entrando nel Consiglio degli Studenti dell’Università ‘Carlo Bo’. Nelle Marche, da sempre rossa, si accese ancora di più la mia passione per la politica, avendo vissuto proprio lì la vittoria del centrodestra in una roccaforte della sinistra. A Benevento, intanto, coltivavo un’altra passione: quella per la scrittura e per il giornalismo, che si sposavano bene con il mondo della politica.
Grazie alla passione politica l’incontro della svolta: conosci Nunzia De Girolamo.
Era il 2017. Scrivo un pezzo sulle elezioni amministrative. Nunzia – ex ministro dell’Agricoltura, deputata e referente di Forza Italia nel Sannio – apprezza il mio modo di scrivere e me lo fa sapere con un whatsapp. Inizia così una collaborazione lavorativa che è poi diventata anche una bella amicizia.
Alle elezioni del 4 marzo 2018, però, la De Girolamo non viene eletta, ma tu resti al suo fianco…
In amicizia ci si deve guardare negli occhi e stringersi la mano non solo nei momenti di gioia e di successo, ma soprattutto nei momenti di difficoltà, quando si tocca il fondo. Questo è un concetto che ho sempre applicato nella mia vita e nelle relazioni alle quali tengo. Era un momento difficile per lei, non riusciva a vedere altro all’orizzonte, ma i nostri rapporti sono rimasti inalterati. E’ stato per me un qualcosa di veramente spontaneo restarle accanto e darle una mano, senza alcuna articolazione o previsione futura.
Intanto, nel settembre 2018 arriva la tua prima grande esperienza con Myrta Merlino a ‘L’aria che tira’ su La7. Che ricordi hai?
Ero un collaboratore ed era la prima volta che mettevo piede in uno show televisivo. Ci arrivai quasi per caso: mi occupavo della parte social, ma anche di scrittura sui fatti di attualità. Era un piccolo contratto, dissi chiaramente a Myrta che non ero interessato all’aspetto economico, ma volevo lavorare con lei e fare una esperienza importante per accrescere il mio bagaglio. Sapevo dentro di me che poteva essere una occasione per imparare questo mestiere e anche una opportunità di crescita personale.
La politica torna però preponderante nella tua vita. Nel settembre 2019 cade il Governo Lega-M5 e nasce il Governo Conte II. Il neo ministro Francesco Boccia, marito di Nunzia De Girolamo, ti chiede una mano come consigliere della comunicazione al Ministero per gli affari regionali e le autonomie.
Seguii con un ruolo tecnico il ministro Boccia, che fece un lavoro straordinario in un momento delicatissimo come quello del covid, evento terribile e di portata mondiale. Il lavoro di Francesco fu incredibile nel mettere in connessione e far dialogare le Regioni sul da farsi: nonostante le ansie e le preoccupazioni di quel periodo, stare al suo fianco mi ha dato modo di percepire anche la grande forza di volontà e l’instancabile lavoro che lui e il suo staff hanno sempre messo in campo al servizio della comunità.
Nel marzo 2019, però, la De Girolamo è tra i ‘personaggi rivelazione’ di ‘Ballando con le Stelle’. E’ una sorta di trampolino di lancio importantissimo nel mondo televisivo.
‘Ballando’ ha rappresentato l’esplosione di Nunzia sul piano televisivo: è stata il primo politico della storia che si è prettamente prestato ad uno show televisivo di intrattenimento che aveva a che fare con il ballo ma anche con la dialettica, visti gli scontri di opinione con la giuria, che sono poi il cuore pulsante di quel format di successo. In quel momenti mi trasferii definitivamente a Roma per darle una mano sul piano comunicativo.
Arriva il fortunato programma ‘Ciao Maschio’ con ascolti importanti…
Con ‘Ciao Maschio’ ho avuto la fortuna di lavorare con un’autrice straordinaria, anche lei beneventana, Annalisa Montaldo, capo progetto della trasmissione. Annalisa e i suoi consigli mi hanno dato la possibilità di crescere e di imparare tanto. Da lì è arrivata poi ‘Estate in diretta’: era il 2021, l’estate della vittoria agli Europei di calcio. Permettimi di citare un altro maestro: Gennaro Caravano, avellinese, giornalista e capo autore della trasmissione. E’ stato come un fratello maggiore. Seguiranno altri lavori importanti in Rai: Domenica In, Storie Italiane, sei edizioni di Ciao Maschio, ‘Maschio Selvaggio’ su Rai Radio 2 e ‘La Fisica dell’Amore’ – sempre grazie ad Annalisa Montaldo – con il prof. Vincenzo Schettini.
Raccontami un aneddoto o episodio interessante vissuto durante la tua esperienza nel mondo della televisione.
Al di là dei personaggi conosciuti, quello che ricordo sempre era il mio essere scettico nell’accettare le prime proposte lavorative, che inizialmente avevano compensi molto bassi. Non riuscivo a comprendere che era solo un punto di partenza. Fu Nunzia, con Annalisa e il produttore, a convincermi e ci misero un grande impegno. Non smetterò mai di ringraziarli per essere stati così convincenti. Se parliamo di aneddoti speciali, invece, uno su tutti: Lino Banfi, ospite lo scorso anno a ‘Ciao Maschio’. Si prestò ad un gioco – nulla di preparato – nel recitare una poesia in napoletano che non interpretava da decenni. “Giovane, siediti qui con me e proviamo a vedere se la ricordo”, mi disse. Ci mettemmo uno accanto all’altro e riuscì a ricordarla tutta. Fu una lezione di professionalità, umiltà e umanità. Qualità che appartengono solo ai più grandi.
Nonostante la tua vita professionale a Roma, resta un legame speciale con il Sannio e con il tuo paese di origine, San Lorenzo Maggiore, dove hai creato ‘Frammenti di Speranza’…
Si tratta di una rassegna culturale, creata con il parroco don Leucio Cutillo. Andai da lui con la mia futura moglie Marta per bloccare la data del matrimonio: notai subito che era appassionato di televisione. Ne nacque un ciclo di eventi – nell’anno giubilare che Papa Francesco aveva improntato sulla speranza – con storie speciali sulla ripartenza e interviste a ospiti speciali: l’attore Mirko Frezza, Luca Trapanese, Pierdavide Carone. Pur non avendo una forza economica per portare gli ospiti in paese, proviamo in ogni caso a promuovere il nostro territorio e le sue bellezze. Le radici sono fondamentali e vanno sempre coltivate: un grazie andrà sempre alla mia terra che mi ha permesso di crescere bene e con certi valori. Sono infatti convinto che se si cresce personalmente, si può e si deve restituire qualcosa al proprio territorio. E poi permettimi di aggiungere una cosa.
Prego.
Dopo essere stati da noi, Mirko Frezza è stato scelto come naufrago all’Isola dei Famosi, Pierdavide Carone ha cantato per la prima volta al concertone del Primo Maggio. Insomma, San Lorenzo Maggiore porta bene. ‘Frammenti di Speranza’ continuerà per tutto l’anno e poi ci inventeremo qualche altra cosa per promuovere il nostro meraviglioso Sannio.
A proposito di Isola dei Famosi, c’è anche il tuo ‘zampino’…
Tra i circa 200 ospiti intervistati da Nunzia a ‘Ciao Maschio’, la storia di Mirko Frezza è quella che più mi ha emozionato. Un uomo che ha vissuto due vite in una: anni di carcere e poi la svolta nel mondo del cinema. Dal buio alla luce. Anche con lui è nata un’amicizia. Io non ho fatto altro che presentargli un manager televisivo, l’amico Nicodemo Scilanga: organizzai l’incontro e nacque subito un feeling. Nicodemo gli propone il reality. Il resto lo conoscete. Ho fatto solo da ‘ponte’, usando una parola tanto cara al nuovo Papa Leone XIV.
Quali i progetti futuri?
Restando in tema Chiesa, mi devo sposare, ma c’è ancora un po’ di tempo: le nozze sono fissate per il 25 aprile 2026 a San Lorenzo Maggiore. Per quanto riguarda l’ambito lavorativo, sono impegnato su diversi aspetti: vorrei tornare a scrivere per un giornale nazionale e c’è anche l’idea di un podcast. Insomma, spero di crescere sempre più nel lavoro che amo fare.