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POLITICA

Federalismo fiscale, l’ANPCI alla Camera: ‘No a logica dei numeri, serve differenziazione’

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La presidente nazionale di ANPCI Franca Biglio ed il presidente regionale ANPCI Campania Zaccaria Spina, hanno partecipato questa mattina all’ audizione presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale presso la Camera dei Deputati.

“Innanzitutto – raccontano Biglio e Spina rappresentanti di ANPCI, associazione che raggruppa i comuni fino a 5mila abitanti- ci riteniamo molto soddisfatti per il grande interesse riscontrato nei confronti delle tematiche rappresentate e per il gradimento espresso verso la nostra relazione. Ci ha fatto molto piacere ascoltare parole di elogio”.

“In primis – spiegano i due esponenti dell’ associazione- abbiamo voluto rimarcare ancora una volta che respingiamo fermamente la logica dei numeri, che tanti danni ha fatto e che sta contribuendo ad accelerare i drammatici fenomeni di spopolamento e desertificazione di grandi aree della penisola da nord a sud, con tutte le gravissime conseguenze che l’abbandono del territorio produce a tutti i livelli (ambientali, sociali, culturali ed economici)”.

“La nostra parola d’ordine – hanno evidenziato – è ….DIFFERENZIARE.!!”. “Abbiamo altresì sottolineato – aggiungono Biglio e Spina – in ottica di federalismo fiscale , l’opportunità di valutare l’introduzione di criteri che consentano una perequazione specifica per i piccoli comuni, dove riconoscere dei LEP con proprie peculiarità e tipicità, per evitare di aggravare le disparità territoriali e la creazione di nuovi divari. E ancora l’introduzione di criteri, basati non solo sull’aspetto esclusivamente demografico, ma che tengano anche conto dell’estensione territoriale, della conformazione morfologica, della carenza e della distanza dai servizi essenziali alla persona, dalla lontananza, in particolare, dai presidi ospedalieri, dei costi a carico dei comuni per l’affidamento dei minori da parte dei tribunali potrebbero essere utili ai fini della determinazione dei LEP specifici per le piccole realtà così come per i trasferimenti erariali da parte dello Stato per i quali non deve contare solo il numero degli abitanti”.

“L’obiettivo finale ed autentico del federalismo fiscale, ovvero garantire lo stesso livello di servizi alla persona, nel piccolo comune come nella grande area urbana, – hanno incalzato i due – deve essere calcolato in modo diverso, stante il differente contesto di riferimento: basti considerare le enormi difficoltà nei piccoli comuni ad assicurare a volte finanche i livelli minimi delle prestazioni in ambito di salute, istruzione, mobilità e trasporti, ma anche relativamente a quelli, meno impattanti ma pur sempre importanti, attinenti al campo dello sport e tempo libero e dell’aggregazione”.

“Abbiamo ancora rimarcato l’assoluta necessità di allentare i vincoli di destinazione di alcune risorse, come nel settore sociale, laddove le realtà comunali minori hanno maggiore contezza di esigenze locali specifiche, come i fondi per gli asili nido o per il trasporto dei disabili, pur nei limiti delle risorse assegnate e favorendo, altresì, un’unica rendicontazione”.

“Al riguardo, considerato che il modello di federalismo attualmente concepito, caratterizzato da un meccanismo perequativo prevalentemente “orizzontale”, impatta direttamente sugli equilibri di parte corrente dei bilanci di ampie fasce di Comuni, già penalizzati da molteplici vincoli, riteniamo che – hanno concluso i due rappresentanti di ANPCI – in assenza di un fondo perequativo anche “verticale”, adeguatamente finanziato dallo Stato, sia fortemente a rischio anche la tenuta stessa dei bilanci comunali e, per l’effetto, l’erogazione dei servizi ai cittadini soprattutto nelle aree più svantaggiate”.

“Ci siamo riservati di fornire contributi più specifici e di dettaglio in situazioni particolari, nella consapevolezza che l’auspicata riforma del TUEL, cui ribadiamo l’assoluta necessità di essere parte attiva e con ruolo di protagonista insieme ad altri, possa essere decisiva per il raggiungimento delle finalità fin qui auspicate”.

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