Religione
Festival diocesano del lavoro: partecipazione massiccia degli studenti del territorio
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La II edizione del Festival diocesano del lavoro, intitolata “AnimiAMO il territorio”, consegna la presenza e la partecipazione attiva di 150 studenti dei quattro Istituti di Scuola Superiore del territorio, che hanno fatto valere l’iniziativa come crediti per il PTCO, e cioè l’IIS “Carafa-Giustiniani” di Cerreto Sannita, l’“A. M. De’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti, l’IIS “Telesi@” di Telese Terme e l’Istituto “Luigi Sodo” – Liceo classico e Liceo scientifico Osa di Cerreto Sannita.
I giovani si sono sentiti coinvolti sin dalla plenaria della mattinata, che ha visto gli interventi appassionati del coordinatore nazionale del Progetto Policoro don Ivan Licinio, del coordinatore regionale della Campania del Progetto Policoro e welfare manager sulla progettazione sociale Raffaele Cerciello e della delegata provinciale di Coldiretti Giovani Impresa e titolare dell’azienda agricola Resilia di Pago Veiano, Angelica De Ieso. Moderati dal direttore della Scuola d’impegno Socio-Politico della Diocesi, don Matteo Prodi, che nella sua introduzione ai lavori della giornata ha sottolineato come sia fondamentale per un territorio mettere insieme energie e forze diverse per seminare la speranza.
Ciò è possibile solo se sentiamo come sofferenza personale ciò che accade nel mondo e solo se studiamo, ci formiamo e informiamo sulle questioni. E di questioni mondiali e locali sul piatto ce ne sono fin troppe: scuola, ambiente, pace, sanità. Tutto s’interseca e fa da filo conduttore verso il tema del lavoro.
“E’ la preoccupazione più grande che abbiamo, in questo momento, come Chiesa diocesana”, ha evidenziato il vescovo diocesano mons. Giuseppe Mazzafaro nel suo saluto iniziale. “E’ la priorità che vogliamo dare a sogni, bisogni, desideri e ascolto dei giovani, anzitutto, ma anche di tutte le persone alla ricerca di un lavoro. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare le condizioni per rendere il mondo un posto migliore per vivere, un mondo più giusto e più equo per tutti”.
Don Ivan Licinio, originario di Pompei, dopo aver spiegato cos’è il Progetto Policoro e qual è la sua mission nelle Diocesi, si è soffermato su un pilastro imprescindibile alla base di ogni ragionamento, e cioè che oggi giorno emerge sempre di più l’aspetto del cos’è utile e produttivo e sempre di meno il comprendere cosa sia vero, giusto, bello e santo nella vita.
“Il Progetto Policoro – ha affermato il coordinatore nazionale di Policoro – vuole aiutare i giovani a scoprire i propri talenti per crearsi delle strade possibili. Vuole aiutare i giovani ad investire e scommettere sui propri sogni e sul proprio territorio, sul rimanere nel proprio territorio. L’augurio è di restare aperti ai piccoli miracoli e di non portare fretta nell’attendere i propri tempi perché ognuno ha e deve darsi il proprio tempo. Nessuno si faccia ingabbiare e imporre i tempi e i limiti di velocità dagli altri”.
Il coordinatore regionale di Policoro per la Campania Cerciello ha messo il proprio rilievo sul concetto di comunità e delle condizioni necessarie per arrivare a coniare tale definizione. Il dono reciproco e condiviso, il senso di umanità e la ricchezza della solidarietà sono tre direttrici basilari per l’identificazione di una comunità che vuole agire insieme, come popolo, e non vivere isolata in modo egoista. Altrimenti quella comunità non può definirsi tale. “In questo modo – spiega – è la comunità a creare consapevolezza dei propri tesori che possiede, delle proprie bellezze attraverso le relazioni, il fare rete e il mettere in connessione tutti e tutto per poter progettare vita nella corresponsabilità tra tutti”.
La testimonianza finale di amore per la propria terra, resilienza e passione dell’imprenditrice agricola Angelica De Ieso, delegata provinciale di Coldiretti Giovani, che ha raccontato ai presenti che, nonostante le difficoltà e gli ostacoli, è possibile fare impresa nel Sannio beneventano, ha fatto un po’ da apripista e collante ai workshop formativi della sessione pomeridiana, svolti in due distinti step, condotti dalla Coldiretti Benevento stessa (su agricoltura e nuove realtà imprenditoriali), da Movimento Lavoratori AC e presidio Libera “Valle Caudina e Valle Telesina” (su lavoro dignitoso e Linea Libera), da Confindustria Giovani Benevento (su start-up e autoimprenditorialità), dall’agenzia di comunicazione “Diamante Content” di Airola (su come comunicare al meglio le progettualità), dal Centro per l’Impiego di Telese Terme (sulle attività di un Centro per l’impiego) e da Banca Etica (sull’accesso al credito e sull’educazione finanziaria.
Piena soddisfazione l’ha espressa Raffaele Botte, animatore di comunità del Progetto Policoro della Diocesi, a nome di tutta l’Equipe composta dagli Uffici della Caritas, della Pastorale sociale e del lavoro e della Pastorale Giovanile, dalla Scuola d’Impegno Socio-Politico, dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, dalla cooperativa sociale di comunità iCare, dal Presidio di Libera “Valle Caudina e Valle Telesina”, da Coldiretti Benevento e da Banca Etica. “Mi preme ringraziare, in particolare – dichiara Botte – le scuole, le imprese, le associazioni e le realtà del territorio che hanno aderito e che si sono impegnate nella realizzazione dei vari stand e dei workshop, le aziende che hanno, fin qui, sostenuto il “Premio Giovani Imprenditori”: Slalom Consulting srl, Mangimi Liverini SpA, Agriges Srl, Gdl Di Leone e Di Biase Marmi.
Attraverso la partecipazione di tutti si mirano a valorizzare i luoghi che abitiamo e a porre al centro del dibattito l’importanza del lavoro libero e dignitoso, del fare rete tra realtà locali e del tessere trame comuni per superare le due grosse piaghe che attanagliano il nostro territorio, ossia lo spopolamento delle aree interne e la disoccupazione giovanile. Noi ci stiamo provando e ci auguriamo di cuore di riuscire ad allargare sempre di più questa rete di bene e di speranza sul nostro territorio diocesano”.