ECONOMIA
Lavoro, al Nord stipendi più alti del 35%. Nel Sannio la retribuzione media lorda è di 15.000 euro
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Un dipendente privato del Nord Italia guadagna, in un giorno, mediamente il 35% in più rispetto a un suo collega del Sud. Una triste realtà certificata anche dai dati INPS e ISTAT, riferiti all’anno 2022, e raccolti in uno studio realizzato dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre. Se gli occupati delle regioni settentrionali percepiscono una retribuzione media giornaliera lorda di 101 euro, quelli del Mezzogiorno ne guadagnano 75. Ciò significa che in un anno la differenza in busta paga raggiunge anche i 10.000 euro. Al Nordovest, ad esempio, la retribuzione media sfiora i 27.000 euro, al Sud non arriva a 17.000 euro. Questa differenza – spiega l’associazione – è dovuta alla produttività del lavoro. La media nazionale è pari 22.839 euro (93,46/die).
Dall’analisi provinciale emerge che il Sannio è tra i territori più poveri d’Italia: 93esimo. Un dipendente di un’azienda sannita, in un anno, guadagna mediamente 15.423 euro lordi; al giorno circa 70 euro. In Campania fa peggio solo Salerno (15.171 euro) mentre va leggermente meglio nelle altre tre province. Caserta è 88esima con una media di 16.033 euro, 78esima Avellino (17.266 euro) e 69esima Napoli (17.783 euro).
Gli squilibri retributivi è molto evidente anche quelli tra le aree urbane e quelle rurali. Tema che le parti sociali hanno tentato di risolvere attraverso l’impiego del contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL).
Il report realizzato dalla Cgia mette in risalto anche il numero medio di giornate retribuite. Gli stacanovisti italiani risiedono a Lecco, 264 giorni, mentre a Vibo Valentia si fermano a 190. Anche in questo caso la provincia di Benevento è nelle retrovie: 90esima con 219 giorni di lavoro retribuiti.