AMBIENTE
“Una vertenza territoriale per confermare il progetto del nuovo acquedotto da Curti a Benevento per fornire acqua dal Biferno a tutta la città e chiudere i pozzi”
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Dopo il comunicato con la sintesi del Dossier sulle soluzioni da adottare per liberare Benevento dalla Crisi Idrica e la seconda parte sulle decisioni regionali e ministeriali per la chiusura dei pozzi a rischio inquinamento – scrive Gabriele Corona di ‘Altra Benevento è possibile’ – oggi segnaliamo le modifiche di tali decisioni e del progetto del nuovo acquedotto dal Biferno che non arriverà più a Benevento.
La conferma del rischio inquinamento della falda di Benevento. Lo Studio SOGESID 2007 – Il Piano d’Ambito per l’ATO 1- Calore Irpino, approvato a maggio del 2003 della Regione Campania, attestava che le acque della piana di Benevento erano ad “elevato rischio di inquinamento… dovuto alla alimentazione indotta dal fiume Calore verso la falda” e pertanto prevedeva che tutta la città fosse servita da acqua di sorgente.
Infatti, il Piano prevedeva la fornitura di 150 litri/sec. di acqua dall’acquedotto del Serino (sorgenti del fiume Sabato) per la parte bassa della città e confermava per la parte alta i 150-200 l/sec. dal Biferno.
Lo Studio del 2007 della società Sogesid, approvato dalla Regione, confermava la necessità di “ridurre drasticamente” l’utilizzo dell’acqua dei pozzi della piana di Benevento a fine potabili, ma prendeva atto che la decisione di fornire acqua dal Serino era “difficilmente praticabile sia per la limitatezza della risorsa in esame …. soggetta a significative riduzioni in periodo di magra, sia per la complessità costruttiva della nuova derivazione”.
In realtà – prosegue Corona nell’ultima puntata del dossier – l’allaccio con il Serino da Altavilla Irpina al serbatoio di Paceveccia è stato in gran parte realizzato già diversi anni fa, mancavano alcuni tratti (attraversamenti strada e ferrovia) e perciò non si comprende quale fosse la “complessità costruttiva” che impediva di completarlo.
Le denunce di Altra Benevento sulla presenza di Tetracloroetilene – Anche l’Ente Idrico Campano nella proposta di aggiornamento del Piano d’Ambito dell’ex ATO 1 Calore Irpino dell’anno 2012, prevedeva il “completo abbandono delle falde della città di Benevento” per la scarsissima qualità dell’acqua e il pericolo di inquinamento.
Alla fine del 2018 “AltraBenevento- associazione per la città sostenibile contro il malaffare” denunciò pubblicamente la presenza di Tetracloroetilene nei pozzi della piana di Benevento che servono la parte bassa della città. L’amministrazione Comunale negò e addirittura il sindaco denunciò Altra Benevento per “procurato allarme”.
Gli esami successivi hanno confermato che la concentrazione del pericoloso ha superato più volte la Soglia di Contaminazione ma è stato chiuso solo il pozzo di Campo Mazzoni. Il Comune ha avviato nel 2020 un approfondimento con lo studio di Caratterizzazione che doveva durare pochi mesi ed invece non si è ancora concluso. Lo studio della Università del Sannio dopo i picchi di inquinamento ai pozzi di Pezzapiana ha confermato il costante rischio di inquinamento dal fiume Calore alla falda.
Il Progetto del nuovo acquedotto da Curti a Benevento per fornire acqua del Biferno a tutta la città – Il Progetto di Fattibilità per l’utilizzo idropotabile dell’invaso di Campolattaro redatto nel 2019, prevedeva espressamente anche una nuova condotta da Curti a Benevento per consentire “l’aumento significativo della fornitura di acqua sorgentizia dal Biferno alla città di Benevento per un totale pari al 90% del fabbisogno annuo complessivo” (390 litri al secondo). Conseguentemente sarebbe stato “drasticamente ridotto l’utilizzo delle risorse locali e, soprattutto, quello dei pozzi subalvei di Benevento da attivare solo nei giorni di massimo consumo” e da “utilizzare per fornire acqua ad uso industriale” . Sarebbe stata questa la soluzione definitiva al problema idrico per la città di Benevento, considerata anche la acclarata necessità di non utilizzare l’acqua della falda di Benevento! Invece, a Giugno del 2020, Acqua Campania srl, una società privata alla quale partecipa anche una multinazionale francese, incaricata dalla Regione Campania di presentare il Progetto definitivo di Fattibilità per l’utilizzo idropotabile dell’invaso di Campolattaro, apporta una modifica fondamentale al previsto nuovo acquedotto per fornire acqua del Biferno a tutta la città di Benevento.
La modifica del Progetto: nuovo acquedotto solo fino a Ponte, non chiudono i pozzi di Benevento – Acqua Campania, società interessata anche alla gestione di grandi impianti idrici, prevede la realizzazione della nuova conduttura solo da Curti a Ponte confermando, invece, da Ponte a Benevento la attuale tubazione che non può sopportare un aumento della maggiore fornitura di acqua buonissima dalle sorgenti del Molise. Pertanto, per la parte bassa della città si prevede ancora l’utilizzo dei pozzi della piana di Benevento che a seguito di diversi studi, la Regione Campania con delibere, decreti e determine aveva formalmente deciso di chiudere per la scarsissima qualità e il “rischio di inquinamento”.
La modifica del progetto Acqua Campania srl approvato poi definitivamente dalla Regione Campania, fu decisa nel corso di una riunione del 3 giugno del 2020 del “tavolo tecnico” formato da tecnici e rappresentanti di varie Enti con il parere favorevole dell’Ente Idrico Campano perché: “l’ultimo tratto del progetto, quello di circa 18,4 km dal comune di Ponte al serbatoio terminale (anche detto Gesuiti) di Benevento, presenta le seguenti criticità: nel tratto in cui attraversa l’area limitrofa al centro abitato del comune di Benevento, dovranno superarsi tre impegnative interferenze: Strada Statale n.88; linea ferroviaria Benevento Caserta in prossimità della stazione; fiume Calore”. Incredibile!
Con i fondi del PNRR – spiega Corona – stanno ormai finanziando opere avveniriste e spesso inutili ma la Regione Campania non è riuscita a progettare un nuovo acquedotto di pochi chilometri a Benevento con l’attraversamento di una strada statale, una ferrovia e un fiume, per fornire acqua di sorgente a tutti i cittadini di questo sciagurato capoluogo! E’ una decisione gravissima, un ulteriore sfregio alla città di Benevento dopo lo scippo dell’acqua del Serino, ma nessuna notizia alla città è stata fornita da politici o amministratori.
Il sindaco Mastella non ha protestato e neppure lo ha fatto il PD, partito del presidente della Regione De Luca e del suo vice, Bonavitacola, grande amico di Mastella che invece promettono di fornire nei mesi estivi alla parte alta della città l’acqua pessima della diga di Campolattaro o quella “dura” dei pozzi di San Salvatore Telesino e Solopaca in sostituzione di quella del Biferno. Alla parte bassa, invece, ancora acqua al Tetracloroetilene. Non si possono sopportare ancora scelte così disastrose per questa città! Altra Benevento propone a tutte le forze politiche, le associazioni, i movimenti civici e i sindacati di organizzare una “vertenza territoriale” per chiedere alla Regione Campania che sia confermato il progetto della nuova conduttura da Curti a Benevento per portare acqua del Biferno a tutta la città e chiudere definitivamente i pozzi di Pezzapiana”, conclude Corona.