SANNIO
Avitabile: “Bisogna dire NO al piano di rimodulazione della rete emergenza sanitaria dell’Asl”
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“Bisogna dire NO al piano di rimodulazione della rete emergenza sanitaria presentata dal dg ASL Volpe nel febbraio scorso”. A dichiararlo in una nota è Stefano Avitabile, consigliere comunale di San Salvatore Telesino.
“E’ il principio generale della demedicalizzazione in sé che non garantisce il diritto alla salute; abbiamo bisogno dei medici in primo luogo e di rivisitare l’assistenza territoriale. E’ il modello propinato dal DG ASL Volpe che non va bene, perché il copia-incolla del piano emergenziale-sanitario della regione Emilia Romagna non può essere applicato nel Sannio” continua nella nota. Volpe non conosce bene l’orografia del territorio e la condizione demografica sannita, ma continua a sostenere ed a imporre al nostro territorio un modello che il governatore Bonaccini ha implementato nella sua area”.
In qualità di Portavoce di Salute & Territorio Stefano Avitabile si esprime in questi termini dopo l’incontro tenuto l’altra sera a Castelvenere, organizzato dal presidente Alfredo Lavorgna insieme ai tanti coordinatori delle varie associazioni territoriali, a medici e sindacalisti provenienti sia dall’area fortorina sia dal Medio Calore e tutti i componenti dell’Associazione Salute & Territorio.
“La riorganizzazione e l’integrazione tra assistenza ospedaliera e territoriale, sociale e sanitaria, deve costituire oggi uno degli obiettivi prioritari del welfare sanitario e verso di essa bisogna orientarsi prioritariamente per dare risposte concrete ai bisogni di salute determinati dagli effetti dello smembramento del 118 e dall’imbarazzo in cui versa il Pronto Soccorso del AO San Pio”, continua Avitabile.
“Infatti, la gestione integrata tra differenti professionalità, servizi e attori istituzionali e sociali si è rivelata uno strumento fondamentale per raggiungere dei risultati e non riesco a capire perché il DG Volpe continui a ostinarsi su delle posizioni che hanno portato negatività e disservizi collocando la sanità sannita nei bassifondi delle graduatorie italiane di efficienza e funzionalità”, chiude. “Non ci resta ora che coinvolgere il Prefetto per evitare che il degrado dei servizi resi alla cittadinanza deteriori in criticità di ordine pubblico.”