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“Una giornata di lotta, non una ricorrenza”: a Benevento fiaccole, lumini e striscioni per dire no alla violenza sulle donne
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Alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne anche Benevento si mobilita. Fiaccole e lumini per accendere le coscienze, striscioni e cori per dire no a ogni forma di violenza, fisica e psicologica. A chiamare tutti a raccolta è stata la Cgil. All’appuntamento in piazza IV Novembre si sono presentanti associazioni, partiti, rappresentanti istituzionali, cittadini. “Una giornata di lotta, non di ricorrenza” – spiegano gli organizzatori. Ma rispetto agli altri anni si percepisce una partecipazione diversa, per numeri ed emozioni. Inevitabile, considerate le recenti vicende drammatiche che hanno strappato al Mondo la giovane vita di Giulia Cecchettin. E dalla tragedia che ha scosso l’intero Paese muovono anche le riflessioni di Antonella Rubbo, della segreteria provinciale della Cgil: “E’ una giornata di lotta. Di una lotta che deve essere continua e costante. Contro ogni forma di violenza di genere e per un uguaglianza sostanziale per tutte e tutti”.
In piazza si è scesi, dicevamo, senza distinzioni di parte e di partito. Non fa differenza palazzo Mosti, rappresentato da esponenti di maggioranza e minoranza. Ha voluto esserci, seppur refrattaria a rituali e ricorrenze, Giovanna Megna, consigliere comunale di opposizione: “Ben vengano queste occasioni se servono a fermarci e riflettere. Perchè non passa giorno, oramai, senza leggere notizie di episodi di violenza contro le donne. E questo anche sulla stampa locale. E se la problematica è complessa anche la soluzione lo è. Inutile semplificare: non possono essere soltanto le famiglie e le scuole a fornire una risposta. Serve il coinvolgimento di tutti e di tutte, della società nel suo insieme”.
Per l’amministrazione, invece, a parlare è stata Carmen Coppola, assessore della giunta Mastella. Un intervento, il suo, utile a ribadire l’adesione del Comune ai valori e ai principi della manifestazione ma anche a ricordare le azioni messe in campo per sostenere le donne in difficoltà: “Alle donne che si trovano in una situazione di fragilità l’invito è a chiamare il 1522, il numero di “Procedo”, il centro di ascolto che abbiamo costituito. E poi c’è la ‘Casa Viola’, dove possono trovare rifugio e accoglienza donne sole o madri con figli minori”.